Tagli alla scuola, petizione popolare del Pd

Tagli alla scuola, petizione popolare del Pd

«Per chiedere la revisione della politica del governo sulla scuola»

statale si tramutassero in tagli reali. quasi mille posti in meno nelle Marche. Nella nostra provincia alcune centinaia fra scuola primaria, medie e superiori. Il PD locale non si è mai sottratto alla denuncia di tali provvedimenti che sono apparsi da subito una chiara fonte di risparmio economico nel bilancio dello stato. Un settore, quello dell’istruzione, che al contrario  andrebbe potenziato per il rilancio di un Paese in crisi economica.
Il Partito Democratico di Ascoli Piceno aderisce con convinzione alla Petizione popolare nazionale “Per una scuola pubblica, di qualità per tutti, più sicura e autonoma…”mettendo a disposizione le sedi dei circoli, i banchetti di raccolta firme, ed ogni luogo pubblico dove poter coinvolgere la cittadinanza, per respingere al mittente decreti e provvedimenti che hanno come obiettivo fondamentale quello di smantellare il sistema pubblico di istruzione, così come dettato dalla nostra Costituzione.
Dario Franceschini, insieme a Beppe Fioroni responsabile dell’area cultura del partito, ha posto la prima firma sulla petizione per la scuola che il PD sta lanciando in questi giorni. Si tratta di una petizione popolare (che prevede quindi una massiccia raccolta di firme in tutto il paese) che sarà presentata in Parlamento e che chiede al governo di tornare indietro sulle scelte fatte per la scuola, specialmente in un momento in cui la crisi richiede di investire sul capitale umano e sull’educazione.
Nella petizione si chiede di rispettare le richieste di tempo scuola delle famiglie, di bloccare i tagli e il licenziamento dei precari, di attuare un piano straordinario per la messa a norma degli edifici scolastici. “Perché - dice il PD attraverso il suo segretario - non approfittare della crisi per rilanciare l’edilizia scolastica”? Del resto, anche a livello internazionale le risposte si cercano in questa direzione, investendo sull’educazione.
L’obiettivo di questa campagna è quello di raccogliere centinaia di migliaia di firme da presentare al Parlamento per chiedere la revisione della politica del governo sulla scuola».