Rossi: clima intimidatorio contro chi canta fuori dal coro

Rossi: clima intimidatorio contro chi canta fuori dal coro

«Dietro mie rimostranze, la bretella di S.Benedetto compare nell'Intesa Regione-Governo»

contesto in cui sono state pronunciate certe frasi, ma quando si muovono precise accuse al modo di amministrare la cosa pubblica, c’è il rischio che qualcuno possa veramente pensare che la Provincia in questi anni abbia amministrato con un occhio di riguardo verso qualcuno manifestando disinteresse per altri. Non posso credere che il primo cittadino della maggior città turistica della Provincia possa veramente pensare che il turismo sambenedettese possa avere un futuro senza la valorizzazione piena delle risorse straordinarie di tutto il territorio, compreso l’entroterra, che non sappia che questa strategia è da almeno 10 anni consolidata in realtà come l’Emilia Romagna, la Toscana, la Provenza, la Liguria, le numerose aree di eccellenza turistica in Italia ed in Europa.
Solo chi non riesce a vedere al di là del proprio naso o di particolari interessi, solo chi è chiuso in una visione localistica ancorata al passato e incapace di modernizzare, solo chi non sa che cosa accade nelle aree più avanzate d’Europa pensa che si possa uscire dalla crisi senza puntare sulle qualità complessive del territorio, sulla valorizzazione di ciò che abbiamo di meglio e di unico. Puntare su logiche particolaristiche, oltre ad esse inefficace, porterebbe all’ulteriore disgregazione del territorio (che diventerebbe un coacervo di “arcidiocesi”) già sciaguratamente penalizzato dalla separazione del Fermano.
A farci riconoscere, a rendere il nostro territorio attrattivo non sono i quartieri anonimi e dequalificati di alcune aree costiere, non è la Torre dell’Agraria, non è un’urbanistica - questa sì senza visione del futuro - tutta proiettata a consumare il territorio piuttosto che a qualificarlo.
Ad averne di tartufi! Sono infatti l’enogastronomia, la bellezza dei centri storici, il fascino del paesaggio, la diffusa offerta culturale ad averci portato su tutti i giornali nazionali grazie ad operazioni di marketing innovativo come “SaggiPaesaggi” (con eventi diffusi su tutto il territorio) o la rete dei “bike hotel2 (che sono al mare, in collina e in montagna) e a richiamare sempre più turisti. Se la Provincia si conferma leader del turismo regionale, se la Riviera delle Palme ha fatto registrare tra 2007 e 2008 un incremento di 10mila arrivi (di cui oltre 6.000 solo a S. Benedetto), non crede Gaspari che questa sia proprio la strada giusta?
Quanto all’attenzione specifica per la costa, come fa Gaspari a dire che dalla Provincia non sono arrivate risposte quando conosce benissimo il lavoro fatto per coordinare la progettazione per ambire ai fondi FERS, per giungere ad un passo dal varo del Parco Marino, per sostenere la raccolta differenziata? Perché dimentica i milioni di euro spesi per la sede unica dell’Alberghiero, per aprire il sottopasso di via dell’Airone, per costruire il Palazzo del Lavoro, per ampliare il Liceo scientifico, per mettere a norma tutte le scuole superiori, per aprire l’ostello al convitto IPSIA, per risanare il tracciato della soprelevata e via dicendo?
Sulla bretella collinare, sia detto chiaramente una volta per sempre: tutti ricordano che quando si profilò, circa un anno fa, l’esclusione di tale opera dall’assegnazione dei fondi FAS, rimasi solo a far sentire la voce del territorio in Regione. Altri, anteponendo la fedeltà al gruppo politico al dovere di rappresentare le richieste della popolazione amministrata, preferirono accodarsi al fuoco di sbarramento a difesa delle scelte di Ancona aperto dallo stato maggiore del Partito Democratico.
E sempre a tal proposito, Gaspari farebbe meglio a riflettere prima di prestarsi agli spot propagandistici della Regione che, appena due giorni fa, ha annunciato che sono disponibili 20 milioni dei fondi FAS per la bretella e che Comune e Provincia devono affrettare la progettazione.
Parlo di spot perchè la delibera di Giunta regionale n. 490 del 23 marzo scorso, cioè di pochi giorni prima della discesa a S. Benedetto di Spacca, che rimodula l’assegnazione dei fondi FAS, non fa alcuna menzione della bretella. Delle richieste reiterate dalla Provincia, restano il passaggio a livello di via Pasubio e l’elettrificazione della Ascoli - Porto d’Ascoli. Che comunque per il territorio di S. Benedetto non sono poca cosa.
Ma forse Spacca si riferiva all’Intesa generale quadro stipulata tra Regione e Stato sulle opere pubbliche da finanziare prioritariamente: e allora occorre sapere che nella prima bozza dell’Intesa del 23 febbraio la bretella di S. Benedetto non c’era. Dietro le mie rimostranze (gli atti sono a disposizione), a cui non mi pare ne siano seguite altre da chi doveva avere eguale interesse, l’opera è comparsa nella versione definitiva del 6 marzo sottoscritta da Spacca e Berlusconi. Purtroppo stiamo parlando non di fondi già spendibili, ma almeno c’è l’impegno nero su bianco del Governo che, ripeto, senza il pressing della Provincia probabilmente non ci sarebbe stato.
Non so cosa intenda il Sindaco quando mi attribuisce un “io smisurato”: chi mi conosce sa bene che da sempre il mio approccio ai problemi è opposto, che il confronto è la ragione della mia vita. Se però voleva dire che non mi accodo al gruppo dominante, che ignoro un certo clima intimidatorio e ricattatorio che aleggia in queste settimane contro chi canta fuori dal coro per denunciare le scelte penalizzanti per la mia comunità, anche se ciò significa prendersela con gli esponenti della coalizione, ebbene accetto l’offesa e la considero un complimento».