che, come me, hanno condiviso un percorso politico per la costruzione del nostro partito.Penso che questi documenti non vadano pubblicati, ma vadano presentati nelle sedi competenti (Assemblee del Partito) e vadano articolati e discussi con molta serenità. Se le assemblee vengono sistematicamente disertate, rimane difficile capire come si possa trovare un punto d’incontro.
Comprendo che le Primarie siano state ed abbiano rappresentato uno strumento molto delicato che ha lasciato anche qualche segno negativo, ma nell’interesse comune di “identità”, che dovrebbe essere alla base di un partito vero, non si può più guardare indietro.
Appartenere al PD secondo il mio modestissimo parere significa anche accettare il verdetto delle Primarie e costruire dentro al Partito, con il nostro candidato, un percorso vincente.
Vedo e noto con molto dispiacere che una parte del Partito non è presente a manifestazioni ed incontri, anzi alcuni incontri con nostri esponenti avvengono in altre zone della città e con altre persone.
Saper parlare ad un elettorato moderato non è prerogativa di alcuno per due motivi:
1)il mondo moderato, tanto importante, è rappresentato nel nostro partito anche e soprattutto da chi oggi firma documenti di questo tipo;
2)non ho mai sentito il nostro candidato affermare, anche pubblicamente, il contrario e cioè che non si debba guardare con interesse anche a quel mondo.
Cosa diversa è il confronto sulle alleanze: ripartire da chi in questi 10 anni di dura opposizione ha incarnato un sentire collettivo per dare un nuovo volto alla città rispetto ad una amministrazione sorda ed immobile, penso sia legittimo e doveroso senza chiudere, però, le porte a chi, di fronte ad un programma politico, possa trovare convergenze più o meno importanti.
L’idea di volere un segno di discontinuità e di reale cambiamento, a me non pare così radicale, anzi, questo rappresenta, anche attraverso l’impegno su alcuni temi precisi (SGL Carbon, Università, lavoro, etc), un valido richiamo anche ad un elettorato moderato che non si riconosce più in chi in questi anni ha governato la città.
Il richiamo e l’invito di un uomo che a volte vuole essere spettatore, per cercare di essere più obiettivo, è quello di smettere di girare a vuoto, ma di mettersi un po’ tutti con fatica, pazienza ed anche con le proprie ragioni, a disposizione di chi oggi è il candidato sindaco. Questo è quello che i nostri elettori vogliono e chiedono perché il desiderio di cambiamento rispetto al passato possa trovare finalmente una giusta collocazione.