Piceno al Massimo: prospettive di futuro e non di potere

Piceno al Massimo: prospettive di futuro e non di potere

«Ai giochi di posizionamento sulla scacchiera, preferiamo il dibattito aperto su progetti concreti»

impegno a seguito dell’intervento a mezzo stampa di Domenico Fanini, Segretario Provinciale della DC (di Pizza).
Noi riteniamo che nell’articolo vi siano contenute non poche amenità, che intendono banalmente ridurre a forme di antipolitica quello che, invece, è la vera forma della politica, cioè l’impegno diretto dei cittadini per realizzare progetti ed idee secondo metodi e comportamenti nei quali essi, e non le segreterie dei partiti, si riconoscono.
Nostra intenzione è ribadire che ci siamo associati per svolgere un ruolo attivo sul nostro territorio. Uomini e donne che hanno a cuore la qualità della vita delle persone che in esso vivono, lavorano, studiano, soggiornano. Siamo persone appassionate che piuttosto che rimanere ancorate agli schematismi riduttivi e logori che contrappongono la politica all’antipolitica si spendono per la buona politica, quella che si confronta con i problemi reali e con i cittadini per fare insieme, con metodo trasparente, le scelte che si ritengano più rispondenti al bene di tutti; quella che costruisce spazi di discussione libera e vera, di partecipazione, di relazione, al fine di favorire azioni che si rivolgano a prospettive di futuro e non di potere.
La nostra riflessione sui partiti e su quanto in particolare le loro segreterie stanno producendo sul territorio ha i caratteri di un’analisi della realtà, peraltro sotto gli occhi di tutti. Ai giochi di posizionamento sulla scacchiera delle alleanze decise da pochi ed imposte ai molti, noi preferiamo il dibattito aperto su progetti concreti, su come fare per attivare un nuovo sviluppo locale capace di rispondere alle sfide della modernità. Ma per far questo abbiamo bisogno di spazzar via le nubi prodotte dalla cattiva reputazione delle azioni di gran parte dei nostri rappresentanti che, pur avendo responsabilità istituzionali, hanno lavorato con indifferenza verso il bene comune e con logiche disgregative contrarie ad ogni forma di partecipazione attiva.
Per noi è importante aria nuova, quella che si respira con le persone responsabili e vere, ovunque si trovino ad operare, dentro e fuori i partiti. Con tali persone stiamo condividendo il comune impegno, alto e coraggioso, volto a riattivare processi positivi dal basso i quali dalla “politica parolaia”, che usa i problemi del territorio in funzione del consenso, ci facciano passare ad una politica concentrata sui comportamenti utili alla loro risoluzione».