Il sindaco Celani prima si è dimesso poi è stato sfiduciato

Il sindaco Celani prima si è dimesso poi è stato sfiduciato

Chiesto al Prefetto di accelerare la procedura di commissariamento del Comune

(8 consiglieri del centrodestra e tutti i consiglieri di minoranza) nonostante le dimissioni rassegnate questo pomeriggio dal primo cittadino. Celani ha infatti avrebbe avuto 20 giorni di tempo per ritirare, se lo avesse voluto, le dimissioni. La minoranza di centrosinistra più gli spezzoni della maggioranza che hanno sottoscritto la mozione hanno voluto scongiurare questa eventualità.
Anzi, al termine della votazione della sfiducia al sindaco, è stato anche approvato un ordine del giorno perché il Prefetto di Ascoli Piceno acceleri la procedura di commissariamento del Comune.
Fra grida, qualche insulto e intemperanze del pubblico, sorvegliato dalle forze di polizia come raramente è accaduto ad Ascoli, la seduta del consiglio comunale è proseguita fino al voto finale.
Anzi, l'uscita di scena di Celani, che ha abbandonato l'aula poco dopo aver consegnato le dimissioni al segretario comunale, ha esasperato ancora di più gli animi.
Fra gli interventi maggiormente critici nei confronti di Celani (a parte quello dell'on. Amedeo Ciccanti dell'Udc) quello dell'ex sindaco Roberto Allevi (Pd), che ha giudicato irriguardoso nei confronti dell'assemblea il forfait di stasera.
Quanto al giudizio sull'operato della giunta di centro destra, per il Pd la bocciatura è senz'appello, "su tutta la legislatura".
Il vice sindaco Giulio Natali ha ribadito che non ci sarà alcun ago della bilancia in caso di ballottaggio a giugno: vincerà il candidato sindaco del Pdl castelli o quello del Pd Canzian.

Il sindaco di Ascoli Piceno Piero Celani (FI-Pdl) si era dimesso oggi, poco prima della scadenza del secondo mandato, e a meno di tre mesi dalle elezioni provinciali di giugno, che lo vedono candidato presidente della Provincia per il centro destra.
Celani ha consegnato la lettera di dimissioni al segretario comunale, poco prima che il consiglio comunale, riunito in seduta pomeridiana, votasse una mozione di sfiducia nei confronti del primo cittadino e della giunta, firmata il 16 febbraio da 20 consiglieri, di cui otto della maggioranza (FI, An e Udc). Celani prima delle se dimissioni aveva dichiarato che quella mozione di sfiducia era legata esclusivamente a fini elettoralistici.
Secondo il sindaco di Ascoli in riunioni del centrodestra, alla presenza di molti testimoni, da alcuni firmatari della mozione di sfiducia era stato chiesto di azzerare le candidature. Questo avrebbe fatto ritirare la mozione di sfiducia nei suoi confronti.