Pasqualini, serve un deciso cambio di rotta del treno provinciale

Pasqualini, serve un deciso cambio di rotta del treno provinciale

La miopia degli alti dirigenti provinciali con “scelte scellerate” ha distrutto un’alleanza vincente

Vorrei subito iniziare col dire che tengo al partito in cui sono iscritto e rappresentante in una istituzione quale il Comune di S. Benedetto del Tronto e che sto facendo di tutto perché si possa governare tutto il territorio anche in futuro.
Che la mia proposta (politica) era una forte provocazione, perché vedo nel mio territorio “scemare” quell’interesse che ha da sempre il partito ha suscitato.
Che tecnicamente posso anche condividere le critiche del Pd di SBT (anche se poi anche loro stanno usando la stessa tecnica a quanto pare), ma certamente posso affermare che vedo questa mia presa di posizione come l’ultima “chance” per non lasciare al centro destra la Provincia.
Ultima perché solo con un deciso cambio di rotta il treno provinciale che sta deragliando (sotto i colpi degli stessi occupanti) potrà terminare la sua corsa.
I passaggi nel partito sono stati fatti tutti (condivisibili tecnicamente), ma siccome la miopia degli alti dirigenti provinciali (forse ora anche territoriali), che (ripeto come lo scorso comunicato) con “scelte scellerate” hanno distrutto un’alleanza vincente, si sta anche distruggendo quanto di buono si è fatto e costruito, bè nei metodi sono pienamente in disaccordo.
La base ed i cittadini non vogliono questa frattura (almeno in provincia), ed è ridicolo affermare (secondo Cameli) che il Pd in provincia è al 40% (se va tutto bene forse si potrà raggiungere il 20%) può imporre ciò che vuole senza confrontarsi.
Non è questo che i cittadini chiedono in questo momento, soprattutto ora che la crisi del lavoro dovrebbe serrare le fila per attuare tutte quelle scelte necessarie al suo superamento.
Anch’io sono stato eletto democraticamente, ed il territorio mi sta mandando segnali precisi, quelli di fermare questo deragliamento. Purtroppo non possiamo permetterci di aspettare settembre (i congressi e le riunioni fasulle dove tutto è già deciso), le elezioni sono a giugno e secondo il mio modesto parere e ripeto dopo quasi un anno di sollecitazioni dalla base, l’unica soluzione (sempre per me) per portare avanti il programma del centro sinistra alla provincia governandola è solo quella di ripartire da zero, anche se questo vuol dire azzerare le varie direzioni.