Relluce, Marchetti: «Ciccanti sembra Cappuccetto Rosso»

Relluce, Marchetti: «Ciccanti sembra Cappuccetto Rosso»

«E’ o no da anni amministratore, per giunta di maggioranza, del Comune?»

dell’Amministrazione ascolana. E’ o no da anni amministratore, per giunta di maggioranza, del Comune? Come può ergersi oggi a castigatore dei costumi dell’Ente comunale che è a conoscenza da tempo che l’impianto di compostaggio di Relluce non è attivo? E soprattutto: perché prendersela con la Provincia che non ha alcun ruolo nelle modalità con cui un Comune gestisce lo smaltimento dei rifiuti?
Ricordo che, in occasione della conferenza dei servizi svoltasi in Regione che diede il via libera alla realizzazione della quinta vasca della discarica, chiesi espressamente al Sindaco, che fornì ampie rassicurazioni, di attivarsi sia per utilizzare i 600.000 euro messi a disposizione del Comune dalla Regione per la sistemazione dell’impianto di compostaggio per risolvere il problema dei cattivi odori denunciato dai cittadini di Castel di Lama e Appignano, sia per la realizzazione dell’impianto di captazione dei biogas. Se tutto ciò non è ancora avvenuto, perché Ciccanti non chiarisce la cosa con l’Amministrazione che fino a ieri ha sostenuto?
La Provincia ha compiti autorizzatori e di vigilanza ed è quanto ha sempre fatto, prima imponendo la chiusura dell’impianto di compostaggio, poi condizionando il nulla osta alla realizzazione della quinta vasca all’esecuzione dei lavori di messa a norma dell’impianto stesso, infine effettuando controlli ispettivi a Relluce attraverso il proprio Nucleo speciale di tutela ambientale, cosa che è avvenuta anche di recente nel gennaio scorso, ben prima quindi che si levassero le grida d’allarme dell’on. Ciccanti. 
Ma la cosa più inaccettabile è gettare ombre sulle attività di sensibilizzazione al problema del corretto smaltimento dei rifiuti: in questo modo si prende in giro il lavoro che tantissime scolaresche hanno svolto con passione e convinzione per partecipare al concorso indetto dalla Provincia e che sta riscuotendo un consenso veramente sorprendente da parte di dirigenti e docenti.
Prendere a spunto le inadempienze di un Comune per ingenerare il sospetto che fare la differenziata sia fatica inutile, significa cancellare mesi, anni di fatica, l’opera di educazione di scuole, amministratori pubblici, operatori del settore di buona volontà per spiegare che questa è l’unica alternativa alle discariche.
A meno che il messaggio subliminale che si vuol far passare è che conviene buttare tutto in un inceneritore e il problema è bello che risolto: una follia sostenuta da certi “poteri forti” a cui ci opporremo con tutte le nostre forze».