Il leghista accusò la sinistra "che prima aveva ammazzato Biagi, poi si era appropriata del morto"
il leader della Lega Umberto Bossi, il quale aveva accusato il sindacato di aver alimentato un clima di tensione sociale che avrebbe portato all'assassinio del professor Marco Biagi. Lo riferisce un comunicato, riferendo che il sindacato e l'attuale sindaco di Bologna hanno ottenuto un risarcimento di 8.000 euro ciascuno, a carico delle casse dello Stato italiano.
La causa per diffamazione della Cgil e di Cofferati è stata intentata a seguito della pubblicazione sul Messaggero del 25 marzo 2002 - una settimana dopo l'assassinio di Biagi - di un'intervista a Bossi a firma di Mario Conti. Nell'articolo, l'allora ministro delle Riforme accusò il sindacato di aver attuato "una politica delle bugie che l'ha portato al terrorismo", sostenne che "la sinistra prima aveva ammazzato (Biagi, ndr) e poi si era appropriata del morto" e indicò che "gli assassini non erano 'chissà chi', venivano da quel mondo e l'alibi erano le balle che Cofferati aveva raccontato in fabbrica".