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Canzian: nel Pd molti vogliono demolire il risultato delle Primarie
«I giochi dei soliti mandarini hanno nuovamente introdotto divisioni e lacerazioni»
delle beghe interne, delle divisioni, delle lotte intestine, dei giochi a scacchi sulle alleanze, del chiacchiericcio indegno di un partito serio, non ne possono più.
La situazione di Ascoli è emblematica: dopo aver svolto le primarie ed innescato un'onda positiva e una forte aspettativa per un vero cambiamento, sistematicamente molti all’interno del partito hanno trascorso il loro tempo a demolirne il risultato.
I giochi dei soliti “mandarini” hanno, infatti, nuovamente introdotto divisioni e lacerazioni che, abbinati all’infantilismo politico di altri, stanno costruendo le premesse per riconsegnare la città al centrodestra o, nella migliore delle ipotesi, per rendere un gigante persino l’on. Ciccanti che, non pago del disastro (come egli lo ha definito) della amministrazione di cui ha fatto parte, insieme ad altri tenta incredibilmente di presentarsi come il salvatore della città!
E’ possibile essere credibili in queste condizioni? Il problema del nostro partito e del centrosinistra è quello di non avere più un’anima. Di essersi adagiato sulla effimera convinzione che per vincere occorra omologarsi ai valori e alla pratica politica del centrodestra. Ma così continueremo a perdere perché su questo terreno Berlusconi sarà sempre più bravo di noi. Anche nella nostra città stiamo compiendo gli stessi errori: ciecamente non si vuole ascoltare la richiesta forte, fortissima di rinnovamento nei metodi, nei programmi, nelle idee ed anche, bisogna avere il coraggio di dirlo, negli uomini e nelle donne chiamati a rappresentarli.
In molte città, ultima Firenze, le primarie del nostro partito hanno visto l’affermazione di candidati del tutto estranei alle oligarchie di partito. Anche ad Ascoli è avvenuto questo: ma qualcuno si è chiesto il perché? Perché i cittadini, noi stessi, non ne possiamo più di un gioco di società che ignora i nostri problemi quotidiani. E’ per rovesciare questo tavolo da gioco che molti cittadini hanno partecipato alle primarie e ad Ascoli hanno determinato un risultato inatteso, da alcuni ancora osteggiato, ma sicuramente incancellabile.
Io, insieme a tutte le persone che hanno permesso questa rivoluzione dentro il Pd ascolano, non ci tiriamo indietro su questo difficile percorso perché credo che i tempi e le condizioni per offrire una opportunità nuova alla nostra città ci siano tutte e sarebbe un delitto sprecarle. Comunque, se questo sarà possibile, bene. Altrimenti con un po’ di delusione per il tempo perduto, ma senza recriminazioni, continuerò a fare quello che ho sempre fatto: il medico della gente».