/Crisi dell'Arengo, il fallimento è di tutto il centro-destra
Crisi dell'Arengo, il fallimento è di tutto il centro-destra
«Non si illuda Ciccanti che sia sufficiente e credibile questo tardivo ravvedimento»
discussione l’adesione ed il voto a qualsiasi mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco Celani. Occorre precisare, però, che il contenuto della mozione presentata, imputa i fallimenti di questi 10 anni di amministrazione Comunale esclusivamente al Sindaco, eludendo le responsabilità politiche amministrative di coloro che hanno governato con lui sostenendolo ed appoggiandolo fino ad oggi.
Per questo motivo credevamo che occorresse quantomeno un confronto interno al centrosinistra che spiegasse almeno l’adesione tecnica di tutti i consiglieri.
Nel giro di poco, però, c’è stata un’adesione immediata da parte di molti a tale proposta.
Preso atto di questo e che la mozione aveva quasi immediatamente raggiunto il numero necessario per la sua presentazione, abbiamo lavorato affinché si presentassero delle motivazioni alla nostra adesione formale alla mozione e si prendessero le distanze da alcuni contenuti che rappresentavano l’assoluzione totale dalle responsabilità dei firmatari della stessa.
Preso atto quindi di una disponibilità di tutti i consiglieri del Partito Democratico e dell’Italia dei Valori a sottoscrivere delle premesse che motivassero adeguatamente l’adesione abbiamo deciso di aderire.
L’adesione formale tecnica alla mozione è un atto “doveroso” di responsabilità politica verso tutti i cittadini ascolani.
Come espresso nelle premesse della nostra adesione ribadiamo con forza che la responsabilità del fallimento dell’attuale amministrazione di centro-destra è ascrivibile a tutti i consiglieri, forze politiche, assessori, presidente di consiglio comunale, che hanno sostenuto il Sindaco, e non crediamo che possano essere loro a rappresentare un’alternativa credibile di governo per la città.
E’ bizzarro sentir dire “RIALZATI ASCOLI”, da chi ha contribuito fortemente ad affossare la nostra città.
Non si illuda l’On. Ciccanti che sia sufficiente e credibile questo tardivo ravvedimento per giustificare quello che da lui viene auspicato come un cambio del quadro politico cittadino».