Dovrà rispondere di abuso edilizio per mancanza di concessioni autorizzative
è stato lo stesso primo cittadino, che dovrà rispondere di abuso edilizio per mancanza di concessioni autorizzative. A coordinare le indagini il pm Antonio Bartolozzi, che ha inquisito Di Ruscio dopo gli esposti della Provincia di Ascoli Piceno, del Pd, dei Verdi e di altre forze politiche. L'udienza è stata fissata l'1 dicembre.
"Rifarei mille volte quello che ho fatto - ha commentato Di Ruscio - perché ho agito secondo le norme sia statali che regionali e con la massima trasparenza. Ho agito nell'interesse del Comune di Fermo, perché ho portato 600 mila alla comunità fermana tra le somme ottenute e le opere eseguite. In sede dibattimentale sono sicuro di poter dimostrare la legittimità del mio operato".
La vicenda risale a un paio di anni fa, quando con delibera di giunta e conseguente atto di concessione era stato permesso alla società Arenaria srl di stoccare nell'area di Marina Palmense, sottoposta a vincoli naturalistici, 500.000 tonnellate di sabbia prelevate dai fondali marini e destinata al ripascimento della costa. Ad opporsi al provvedimento con ricorso al Tar, la Provincia di Ascoli Piceno, che dal 1996 aveva previsto lì un'oasi di protezione faunistica di 32 ettari. Il primo ricorso era stato respinto, ma ne erano seguiti altri da parte degli ambientalisti e gruppi politici.