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Pd: un 'new deal ecologico' per rilanciare il Piceno
Del Moro: «Garantire benessere con meno consumo di energia e di risorse naturali»
quattro appuntamenti tematici promosso dal Pd e dall’Associazione Ecologisti Democratici in vista della Conferenza programmatica del Partito Democratico. L’evento si è svolto sabato 31 Gennaio a Roma, presso la sede nazionale del PD, in via Sant’Andrea delle Fratte n.16. L’unica presenza marchigiana all’evento, è stata quella del Circolo Ecodem di Spinetoli.
L’iniziativa è stata articolata in due momenti distinti. I lavori della mattinata,prevalentemente di carattere politico, sono stati introdotti dalla relazione di Fabrizio Vigni, presidente Ecodem a cui è seguito tra gli altri, l’intervento di Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile. Il pomeriggio è stato caratterizzato dalla tavola rotonda “Recessione e crisi ecologica: le nuove frontiere dell’economia”, coordinata dal giornalista Giovanni Valentini, a cui hanno preso parte Ermete Realacci, Ministro Ombra Ambiente Pd ed esponenti di primo piano del mondo economico, ambientalista, imprenditoriale e sindacale. Il dibattito è stato poi concluso dall’intervento di Walter Veltroni.
«Il fatto che la preparazione della Conferenza Programmatica del Pd sia partita proprio dall’ambiente , è un fatto politicamente molto significativo - dichiara Giuseppe Del Moro, Coordinatore del Circolo Ecodem di Spinetoli - E’ necessario entrare nel cuore dei problemi per dare sostanza all’idea di un “new deal ecologico” anche per il territorio Piceno, in modo da consentire il rilancio dello sviluppo come cardine di una nuova economia e per garantire benessere con meno consumo di energia e di risorse naturali.
I settori che possono essere protagonisti di un nuovo slancio all’innovazione tecnologica orientata alla sostenibilità - prosegue Del Moro - spaziano dall’efficienza energetica alla produzione di energia pulita e rinnovabile, dalla riduzione dei consumi di materie prime alla riduzione dei rifiuti e della loro pericolosità, dal miglioramento della qualità ecologica dei beni e dei servizi alla diffusione di buone pratiche e di migliori tecnologie sostenibili. Ambientalismo riformista è anche offrire un marchio di qualità Picena a tutti i prodotti ed ai servizi che traggono riconoscibilità e forza competitiva dalla loro origine “Made in Piceno” ed il cui valore ha un forte contenuto ambientale, territoriale, locale: dal turismo sostenibile all’agricoltura di qualità, dalla valorizzazione delle varie espressioni artistiche alla moda, dall’arredamento al design industriale. L’obiettivo - conclude - è valorizzare quello che da sempre è il grande talento marchigiano, piceno in particolare e “costruire all’ombra dei campanili cose che piacciono al mondo”».