Ancona, il sindaco Sturani si è dimesso

Ancona, il sindaco Sturani si è dimesso

Ci sono ora 20 giorni di tempo prima che le dimissioni divengano irrevocabili

presidente del Consiglio comunale, secondo le modalità indicate nello Statuto del Comune, che prevede una comunicazione scritta da parte del primo cittadino. "Oggi è il 4 febbraio - ha spiegato Sturani incontrando la stampa - siamo nei termini per poter lavorare e verificare se ci sono le condizioni per ripartire. Lo spirito è di lavorare per la città. Se la maggioranza troverà la sua coesione, bene, altrimenti - ha aggiunto - grazie per questa esperienza".
Il gesto di Sturani, al suo secondo mandato, giunge al culmine di una complessa vicenda politico-giudiziaria, con il sindaco indagato per corruzione per fatti già prescritti e alle prese con difficoltà crescenti all'interno del suo stesso partito, il Pd. Ci sono ora 20 giorni di tempo prima che le dimissioni divengano irrevocabili, un periodo in cui si cercherà di trovare un nuovo accordo o una nuova maggioranza. Altrimenti scioglimento del Consiglio comunale il 24 febbraio ed elezioni a giugno. 
 

Sturani: necessario esprimere un segnale forte e responsabile
"Mio dovere è pensare al bene comune". E' la chiave della dichiarazione scritta che il sindaco di Ancona Fabio Sturani ha diffuso subito dopo aver rassegnato le dimissioni. "In queste ultime settimane - ricorda - ho sentito la responsabilità di verificare accuratamente se esistevano le condizioni per governare, di capire se c'era ancora una maggioranza politica in Consiglio comunale. Ho parlato con tutti, uno per uno, singoli consiglieri e forze politiche.
Ho verificato idee, posizioni e disponibilità, consapevole che, se ci sono posizioni critiche, anche da queste si può partire per costruire progetti migliori". "Ho visto, purtroppo prevalere - continua - la discussione sui metodi e non il dibattito sui problemi concreti, i veti incrociati e le diffidenze. Tutto ciò ha provocato divisioni nella maggioranza e ha rallentato l'attività di governo. Questo non lo permetto, perché non giova ad Ancona e lascia disorientati i cittadini".
"Nell'ultima seduta del Consiglio Comunale - continua - se pure il documento programmatico di rilancio dell'attività amministrativa presentato dalla maggioranza ha ottenuto la maggioranza dei voti dei consiglieri, che ringrazio per l'appoggio, non ho tuttavia rilevato quella coesione e quello slancio necessari per amministrare la nostra città. Coesione non numerica, ma di valori e obiettivi, indispensabile in una fase delicata, che necessita di determinazione e rapidità nelle scelte, considerata anche la crisi economica che segna il Paese e che ha riflessi pesanti anche sul nostro territorio". "Mio dovere - sottolinea il sindaco dimissionario - è pensare al bene comune. Oggi, senza una vera maggioranza politica a sostegno, è necessario esprimere un segnale forte e responsabile, che ritengo di dover dare rassegnando le mie dimissioni".