Celani: mentre qui si lavora, qualcuno respira la dolce aria romana

Celani: mentre qui si lavora, qualcuno respira la dolce aria romana

«La città, vorrei ricordare al nostro onorevole, è stata governata in questi anni anche dall’Udc»

Ma sequestratore proprio mi mancava. Secondo l’on. Ciccanti, infatti, terrei in ostaggio questa città. Nella storia criminale credo sia il primo caso di una città ostaggio di una persona. Anzi, no. Non una sola persona.  Due. Anche per la fantasia del  parlamentare ascolano una sola persona difficilmente può tenere in ostaggio circa 52mila persone e così mi ha accostato, sempre come  sequestratore, Guido Castelli. Accostamento  che sul piano personale e politico mi onora ma come sequestratori, credo di interpretare anche il pensiero dell’amico Guido,  proprio non ci vediamo.
Credo, invece, al contrario, che in questi dieci anni  la città abbia  respirato ben altra aria.
Aria di pulizia, di rigore amministrativo, di crescita, di riqualificazione. In questi dieci anni abbiamo cercato di recuperare il tanto, troppo, tempo  perso e credo che molto sia stato fatto. Del resto il lavoro che abbiamo portato avanti è sotto gli occhi di tutti. Per noi parlano le  opere. Altro che ostaggi e sequestratori!
E mentre qui si lavorava, qualcuno, forte anche della maggioranza di cui faceva parte, respirava la dolce aria romana.
Palazzo  Madama prima ed ora  palazzo Montecitorio. Sì perché tra i biechi figuri che opprimevano la città turrita, c’era anche la forza politica espressione di Amedeo Ciccanti. La città, vorrei ricordare al nostro onorevole, è stata governata in questi anni anche dall’Udc. Rappresentanti di questa forza politica hanno  sempre ricoperto ruoli  di primo piano negli Esecutivi che  hanno guidato  Ascoli.
Che poi ora l’onorevole voglia disconoscere questa operatività è un problema, politico, tutto suo, del quale credo che debba rendere conto a quanti, con me, hanno lavorato con assoluta dedizione e spirito di servizio.
La delusione che prova per aver fatto parte dell’esperienza amministrativa di centrodestra, un uomo politico di lungo corso  quale egli è se la poteva risparmiare così  come quella lealtà che invoca quasi a giustificazione della sua presenza e della forza politica di riferimento nel centrodestra.
Credo che la verità sia ben altra. E la discontinuità politica tanto invocata  saranno gli elettori a volerla o meno. Ascoli, però, già da anni si è rialzata. Da anni ha rialzato  la testa e guarda con orgoglio e serena fiducia alle impegnative sfide che l’attendono.
Ascoli non è più la città che Amedeo Ciccanti  ha guidato da palazzo Arengo. E’ una città molto cambiata rispetto a quegli anni. Anni magari dove la lealtà non esisteva nemmeno all’interno dello stesso partito e di cui non resta molta memoria».