Ancona, il sindaco Sturani non si dimette

Ancona, il sindaco Sturani non si dimette

Gli avvocati: «La rinuncia alla prescrizione è impossibile per un indagato»

dell'inchiesta sull'area portuale ex Ccs. La rinuncia alla prescrizione è impossibile per un indagato - hanno spiegato oggi i difensori del primo cittadino anconetano, gli avv. Ennio Amodio e Roberto Gusmitta, in una conferenza stampa con Sturani - in base ad una sentenza della Corte Costituzionale. E quanto alle dimissioni, "siamo nella fase delle indagini - ha rilevato il sindaco, indagato "e non imputato" per corruzione - la Procura ha inviato al gip le sue tesi".
Più deciso l'avv. Amodio: "dimettersi di fronte ad un 'non processo' (perché questa è una richiesta di archiviazione), di fronte ai 'pensierini' di una Procura sarebbe antidemocratico. Se tutti dovessero dimettersi solo perché le Procure pensano male di loro saremmo all'assurdo". E anche se i pm di Ancona sono "rispettabili", "autorevoli", "in perfetta buona fede" e "pienamente titolati a svolgere indagini", il legale non ha esitato a parlare di "giustizia ad alzo zero", ritenendo di aver ravvisato "almeno tre profili" di violazione ad un "decalogo di doveri dei magistrati sancito anche dalla Cassazione", nella richiesta di archiviazione per intervenuta prescrizione lunga 40 pagine e piena di riferimenti alla cessione dell'area portuale avvenuta nel 2001, ma anche a movimenti bancari e finanziari di anni più recenti attribuiti al sindaco, ma non riconducibili - per ammissione degli stessi pm - al presunto gruppo corruttore. Una richiesta - hanno ribadito oggi i legali - che sembra un "atto di accusa".
Di fronte ad un richiesta viziata da "abnormità", ma che non può essere impugnata in Cassazione, il collegio difensivo presenterà una sua memoria, chiedendo al gip il proscioglimento "perché il fatto non sussiste" o, in caso di archiviazione, l'eliminazione dal documento della "parte malata", che getta ombre sulla figura di Sturani, pur in assenza di elementi per portarlo in giudizio.