Comparto Firenze, udienza rinviata al 2 dicembre 2009

Comparto Firenze, udienza rinviata al 2 dicembre 2009

Catalucci: «Il Comune non ha mai difeso l’interesse pubblico sulla vicenda»

udienza è stata fissata per il 2 dicembre 2009. Emidio Catalucci, capogruppo di Sinistra democratica, in una nota del 18 novembre scriveva: «Finalmente si avvicinano i giorni della verità sul Comparto Firenze.
Infatti mercoledì 19 novembre al TAR Marche si terrà l’udienza del ricorso n. 707/2007 promosso dal Comune di Ascoli contro la Provincia avverso il provvedimento di annullamento delle delibere consiliari n. 81 del 2006 e n. 13 del 2007.
Il giorno successivo sarà la volta dei ricorsi giurisdizionali dei privati in cui si chiede la nullità e l’illegittimità di alcuni atti amministrativi adottati sia dalla Provincia che dal Comune.
Valuteremo serenamente i pronunciamenti della giustizia amministrativa, confidando che venga stabilita la verità su tutta la vicenda e sicuri che venga diradata la confusione che ha regnato in questi ultimi 5 anni.
Sono molti in città che hanno riposto speranze in queste udienze al TAR. Lo stesso Comune di Ascoli Piceno è talmente convito della correttezza dell’iter di iniziativa pubblica che ha nominato un legale esterno per difendere il proprio ricorso avverso l’annullamento della Provincia. Legale che ha già recapito al Comune una parcella di oltre 36.000 euro solo per la fase inibitoria del ricorso.
Le udienze del TAR arrivano in un momento particolare e pieno di novità. Infatti è già stata approvata dal Consiglio Comunale  il 30 settembre scorso,  la prima adozione della variante parziale al PRG con redazione di un nuovo PPE di iniziativa pubblica, riguardante il terzo progetto sul Comparto Firenze.
Al momento del voto non si era a conoscenza (tranne forse i 21 consiglieri che hanno votato a favore) della volontà dei privati alla rinuncia o meno dell’iter giudiziario, e se l’inizio della variante urbanistica poteva essere utile per la definizione anticipata dei conflitti.
Il Consiglio si è dovuto esprimere sotto la spada di Damocle dei ricorsi al Tar: i quali potevano essere ritirati prima del voto in segno di distensione tra le parti, oppure, come avvenuto, sono rimasti integri e “minacciosi”  impedendo la serenità di giudizio dei singoli consiglieri.
 Chi ha approvato la prima adozione saprà certamente che, surrettiziamente, ha votato la parte deliberante che, in un articolo, assomiglia ad una specie di “transazione” mascherata e fittizia…. “Si autorizza il dirigente a stipulare una nuova convenzione privata che sostituisca le precedenti convenzioni già sottoscritte” (nate dai progetti precedenti che sono oggetto dei ricorsi pendenti).
Che fine faranno questi ricorsi se la variante venisse approvata definitivamente con la stipula di una nuova convenzione? La via giudiziaria sarà abbandonata a conclusione positiva del procedimento?
In entrambe le risposte, i consiglieri comunali dovevano saperlo o no?
Sicuramente i 21 consiglieri di maggioranza, avranno avuto a loro disposizione più elementi e motivi per votare in piena serenità e coscienza, liberi da condizionamenti vari, nella più totale conoscenza dei fatti e degli atti, anche se frettolosi e pronti ad andare via immediatamente subito dopo il voto.
Ma alla vigilia delle udienze al TAR, mi viene un terribile sospetto. Vuoi vedere che sarà chiesto il rinvio delle udienze e il differimento delle stesse a data da destinarsi?
Non so se lo faranno le imprese private, ma se lo facesse il Comune di Ascoli Piceno? 
Non sarebbe un paradosso? Se ciò si avverasse sarebbe la prova da parte del Comune di un atteggiamento contradditorio ed incomprensibile. Dove è andata a finire la volontà espressa a parole di fare chiarezza e giustizia sul corretto operato del Comune?
Contrariamente a quando dichiarato forse il sindaco teme che la verità venga a galla una volta per tutte?
Se il rinvio fosse richiesto, con una parcella di 36.000 euro da liquidare comunque al legale difensore del Comune, è la prova provata che il Comune non sta difendendo gli interessi generali e collettivi della città elaborando un PPE di interesse pubblico, ma sta perseguendo altri interessi e altre mire a noi sconosciute.
Sono aperte le scommesse. Io mi sono fatto un idea. Sono certo che il Comune chiederà il rinvio dell’udienza al TAR.  Il motivo è che per tutti questi anni l’Ente non ha mai difeso l’interesse pubblico sulla vicenda del Comparto Firenze. Perché il Comune non ha mai svolto un ruolo istituzionale di ricomposizione dei vari interessi (pubblici e privati) nati dalla vicenda. Se voleva trovare una soluzione degna di questa nome oltre ai privati e alla Provincia, il sindaco doveva coinvolgere i cittadini del quartiere, che in questi anni si sono battuti in difesa  della vivibilità del quartiere e che hanno portato avanti una battaglia di legalità e di giustizia
».