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Primarie Pd, i candidati all'esame del centro storico
In tema le questioni dello spopolamento, i parcheggi e il polo universitario
Pastori del Polo di Sant'Agostino gremita di persone, Emilio Pignoloni, Antonio Canzian e Peppe Brandimarti hanno presentato i loro programmi. Tema della serata i problemi che affliggono il centro storico di Ascoli. La ricetta del trentottenne assicuratore ascolano si basa su due punti: migliorare la vivibilità e favorire il ripopolamento. «E' necessario ridare al centro la vocazione naturale turistico-culturale – dice Pignoloni – rendere visibili anche zone ora dimenticate, come i Filarmonici, creare una rete di servizi tra commercianti e viabilità perché tutto funzioni ordinatamente. E' inoltre opportuno dare la possibilità, anche attraverso interventi pubblici, alle giovani coppie l'accesso a sistemi di credito agevolato per l'affitto di case in centro».
«Il centro storico è visto oggi come una vetrina da ammirare – aggiunge Antonio Canzian – Il vero elemento di sofferenza è rappresentato dallo spopolamento. Far tornare i giovani e far risiedere in centro gli studenti universitari è l'obiettivo da porci». Quali sono i metodi da proporre? «La questione è provocata in primo luogo dal notevole costo degli immobili – puntualizza l'assessore provinciale - Penso innanzitutto a forme di incentivi come una diversa tassazione che renda meno pesante l'imposizione fiscale nel centro storico. In secondo luogo è necessario predisporre, come è stato già fatto ad Ancona e Macerata, un fondo di garanzia attraverso il quale l'amministrazione pubblica si faccia garante di fronte alle banche per la solvibilità e facilitare l'accesso al credito anche per coloro che altrimenti non avrebbero possibilità».
Problema università. «La nostra è una città che si indigna poco - sostiene Canzian - La questione del polo universitario è scandalosa. E' il tipico esempio in cui l'interesse di pochi prevale su quello pubblico. Il project financing si è rivelato fallimentare dal punto di vista della praticabilità amministrativa»
«Il polo universitario vede 8 milioni fermi al palo da troppo tempo – dichiara Peppe Brandimarti – Si è voluto portare avanti un progetto “industriale” che non sussiste. D'altra parte senza un adeguato Piano regolatore è impossibile fare passi avanti. Siamo ingabbiati per 40 anni con la convenzione con la Saba: la madre di tutti i mali. Riacquistare i parcheggi ex Gil e Torricella e dare un piano vivibile alla città è il primo passo da compiere».
Il problema della cultura riveste importanza fondamentale per Brandimarti. «Non ha senso investire su eventi a sé stanti – osserva il preside del Liceo Scientifico - Il mercatino dell'antiquariato somiglia sempre più ad un mercatino delle pulci, il teatro romano è tenuto in modo assurdo, il progetto Filarmonici è bloccato da 10 anni, i giovani non hanno la possibilità di riunirsi, fare associazionismo e dedicarsi alla musica». E così la corsa verso le primarie del 30 novembre prosegue, come diceva Goethe, senza fretta ma senza sosta.