«Ha dimostrato scarsa dimestichezza alla soluzione di problematiche complesse»
del direttore generale dell'Asur". Sono alcune delle motivazioni che hanno indotto la giunta regionale a revocare, il 16 luglio scorso, l'incarico di direttore della Zona territoriale 13 di Ascoli Piceno a Michele Carmosino. In una lunga risposta ad un'interrogazione di Forza Italia, svolta oggi in consiglio regionale, l'assessore Almerino Mezzolani ha spiegato che "i comportamenti gestionali" di Carmosino erano stati frequentemente censurati dal direttore generale dell'Asur, oltre che oggetto di rilievo da parte del collegio sindacale, che aveva anche effettuato un'ispezione direttamente presso la Zt, conclusasi con la richiesta di revoca di una determinazione sull'affido temporaneo della direzione della gestione risorse umane.
Ma le contestazioni all'ex direttore della Zt di Ascoli - ha aggiunto l'assessore - riguardano anche "lo scostamento dal tetto di budget assegnato dalla Regione per 1,6 milioni di euro di maggiori costi", un "comportamento ostinatamente omissivo" ripetto alle disposizioni dell'Asur sul pagamento delle forniture, culminato in un caso in un decreto ingiuntivo con conseguente aggravio di spesa, e ancora, "ulteriori comportamenti in violazione dei criteri di riparto delle competenze tra direzione di Zona e Asur", come "un accordo contrattuale con un istituto di riabilitazione", e il contenzioso sulla gestione delle risorse umane.
Insomma, secondo Mezzolani, una serie di elementi - a fronte di un curriculum che aveva a suo tempo giustificato la scelta del direttore della Zt 13 - che hanno evidenziato "l'inadeguatezza" di Carmosino nella "pratica operativa", in cui ha dimostrato "scarsa dimestichezza alla soluzione di problematiche complesse". Un quadro che ha complessivamente determinato "la frattura del rapporto fiduciario" tra Asur e direttore di Zona, anche perché "la cattiva gestione e la conlflittualità hanno creato un clima di tensione negli operatori e causato un danno all'imagine della Zt di notevole entità".
Sempre nella sua risposta, Mezzolani ha precisato che né la Regione Marche né la Zt 13 di Ascoli Piceno hanno sottoscritto "contratti, convenzioni, accordi con strutture private della Regione Abruzzo. Le prestazioni fruite dai cittadini marchigiani presso strutture abruzzesi sono conseguenza della libera scelta del luogo di cura e dei professionisti nell'ambito dei soggetti accreditati", garantita dalla legge. Secondo il capogruppo di FI Franco Capponi, il riconoscimento dei difetti dell'operato di Carmosino "non scarica totalmente le responsabilità della giunta regionale", che si è dimostrata "priva di strumenti di controllo". Inoltre "sulla stampa l'ex direttore della zona ascolana è stato indicato, senza smentite, come in quota Ds. Auspichiamo che ci siano margini di miglioramento e riorganizzazione - ha concluso - e soprattutto che si tolga dalla sanità la 'trazione politica'".