Divisione Provincia, momenti di tensione in Consiglio

Divisione Provincia, momenti di tensione in Consiglio

Il presidente del consiglio ha minacciato più volte di fermare il consesso

Tema del contendere, la valutazione dei beni e la conseguente divisione del patrimonio che, in base ai calcoli attuali, contempla un conguaglio in favore della nuova Provincia di Fermo.
"In un momento di crisi come questo non possiamo dare a Fermo 16 milioni di euro di capitale" ha esordito il sindaco di Ascoli Piero Celani. Ha chiesto invece che la questione "venga chiusa alla pari" l'ascolano Nazzareno Galanti di Provincia Nova, secondo il quale "Fermo deve realizzare la sede dell'ente provinciale a spese proprie, come ha fatto Vercelli nel 1992".
L'assemblea si è surriscaldata quando ha preso la parola il consigliere provinciale di Montegiorgio Bruno Belleggia (Pdl). "Questo consiglio - ha detto - è inutile, e si sprecano soldi pubblici. La divisione delle due Province è una legge votata dal Parlamento, e la giunta faccia quello che la legge le impone di fare. Una parte del territorio ha ingoiato e ingoiato per raggiungere l'obiettivo. Inutile ergersi a scienziati, si facciano le cose che si devono fare e semmai intervenga la Corte dei Conti".
Il presidente Massimo Rossi ha difeso il lavoro svolto dai tecnici della Provincia di Ascoli, che, ha assicurato, "che si assumeranno le loro responsabilità". Rossi ha ricordato che si è giunti alla conclusione del conguaglio in favore di Fermo poiché risultano "30,8 milioni di beni ad Ascoli Piceno e solo 8,6 milioni a Fermo, percentuali al di fuori dei criteri di legge".
Dal versante ascolano si è replicato però che nel calcolo non sono state incluse le strade e il patrimonio scolastico. "Le strade - ha risposto Rossi - sono state estrapolate per varie ragioni, e comunque questo è accaduto anche in altre sei Provincie sulle sette nelle quali il problema è già stato affrontato. E comque, c'era solo un leggero scarto a favore del Fermano".