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Castelli: la ripartizione dei Fas è una stangata per il Piceno
«La Regione assegna ad Urbino risorse che dovevano essere destinate allascolano»
regionale ha varato una ripartizione dei Fondi FAS ispirata ad una logica particolarmente penalizzante per il Picena. Sono stati respinti, in particolare, i due emendamenti che Castelli e D’Isidoro avevano proposto congiuntamente affinché i Fondi FAS fossero restituiti alla loro autentica finalità. Quella ovvero di favorire i territori (già classificati come obiettivo 2) che versano in condizione di particolare fragilità sotto il profilo economico e sociale. La maggioranza, inoltre, ha respinto la richiesta di assegnare alla provincia di Ascoli Piceno una dotazione finanziaria speciale riconducibile ai conguagli da corrispondere a Fermo.
Si tratta di un fatto davvero inaudito che getta una luce sinistra sullo stesso attivismo che, negli ultimi mesi, ha ispirato il PD ascolano nella querelle sulla ripartizione dei beni provinciali. Alla luce di quanto constatato oggi in consiglio regionale, viene la sensazione che le polemiche che hanno funestato, su questo tema, il centro-sinistra fossero ispirate più da una guerra di posizione sulle candidature che non ad un reale attaccamento al territorio.
Valuterò la possibilità di una impugnazione - in sede amministrativa – dell’atto licenziato oggi dal consiglio regionale. Un atto illegittimo se è vero che, con le risorse destinate al sostegno delle aree in crisi,vengono finanziati il nuovo teatro di Fossombrone, una pista ciclabile e fiera di Pesaro, il restauro di due palazzotti tra Senigallia e Iesi, la nuova sede della provincia di Ancona e tante altre “marchette” che - con il fondo per le aree sottoutilizzate – poco o punto hanno a che fare. La cosa più sconvolgente è che tra le pieghe del provvedimento sia spuntato anche un finanziamento (per parecchi milioni di euro) all’Università di Urbino. Un ateneo che trangugia soldi pubblici ed al quale il Sole 24 ore ha dedicato un ampio servizio proprio a causa dei bilanci disastrati dagli sprechi. Ed è così che al danno, per il Piceno, si aggiunge la beffa. La Regione, infatti, non solo sta sequestrando da anni il finanziamento destinato al polo universitario di Ascoli che - almeno per la parte destinata al pagamento degli immobili ASUR - potrebbe essere già stato tranquillamente liquidato da anni. Ma arriva addirittura ad assegnare ad Urbino risorse che dovevano essere prioritariamente destinate all’ascolano. Come si dice da queste parti: “la Scopa fa l’elemosina al Duomo”».