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Lehman Brothers, botta e risposta Castelli-Marcolini
Marcolini: «Nessuna preoccupazione della Regione»
espresse dalla Regione Marche per il rapporto con la Lehman Brothers. "L'assessore al bilancio Marcolini - ricorda Castelli - ebbe modo di rassicurare il consiglio regionale circa la solida posizione della nostra regione nei confronti del colosso statunitense" in virtù di "una specifica garanzia bancaria che l'ente aveva 'strappato' in occasione della stipula delle operazioni finanziarie con la Lehman". Ma il 6 ottobre scorso - sostiene - la giunta regionale ha adottato una delibera in cui "ha ammesso che i valori finanziari in gioco, circa 200 milioni di euro, 'sono messi a rischio dalla procedura concorsuale' riguardante il gruppo Lehman Brothers".
Timori - incalza l'esponente del Pdl - "così fondati da rendere 'indispensabile' l'affidamento di un profumatissimo incarico professionale a ben due studi legale specializzati nel settore. Uno italiano ed uno statunitense". "Come stanno le cose? I marchigiani hanno diritto di sapere" conclude il consigliere regionale.
Marcolini: «Nessuna preoccupazione della Regione» «Ribadisco che la Regione Marche, nell’ambito del Bramante Bond, ha costituito presso la Lehman Brothers una parte, pari a 35 milioni di euro, del fondo di accantonamento necessario, secondo la normativa nazionale, per rimborsare gli obbligazionisti alla scadenza del bond. Consapevole della necessità di assicurare l’intangibilità del fondo, anche in presenza di un eventuale fallimento della banca, la Regione, in maniera lungimirante, ha negoziato una garanzia per riappropriarsi, in ogni momento, di quanto accantonato. Avendo la Lehman Brothers avviato la procedura fallimentare, la Regione ha invocato, come contrattualmente previsto, la conclusione anticipata del contratto e intende avvalersi di questo diritto attraverso lo studio americano Skadden.
Il ricorso a uno studio legale internazionale, specializzato in materia di contratti relativi a titoli di credito - non può sfuggire al consigliere Castelli - è necessario ed espressamente previsto dalla procedura di domiciliazione della richiesta di recupero della somma accantonata e dalla normativa vigente negli Stati Uniti d’America. Quindi nessun allarmismo è giustificato, in quanto si è trattato di una attivazione tempestiva per rientrare in possesso delle nostre competenze. In realtà la Regione, pur di fronte al default di una banca controparte in un’operazione di derivato, sta beneficiando della garanzia che ha saputo introdurre al momento dell’emissione del Bramante Bond e che già cinque anni fa era stata giudicata dalla Corte dei Conti come anticipatrice e ispiratrice del successivo processo di regolazione delle modalità di accesso ai mercati finanziari, predisposto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze».