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Comparto Firenze, interviene il Pd di Porta Maggiore
«Forse andrebbe rivisto il calcolo della quota da destinare agli spazi per la sosta»
di adozione del nuovo P.P.E. in variante al P.R.G. relativo al Comparto Indipendenza – Firenze, il Circolo del Partito Democratico di Porta Maggiore ha rilevato delle imprecisioni che andrebbero rettificate per consentire alla cittadinanza una visione più nitida ed ampia delle problematiche che da anni informano l’iter progettuale e procedurale del Comparto.
Da premettere che il Circolo di Porta Maggiore non vuole assumere aprioristiche posizioni di contrasto nei confronti dell’intervento edilizio, ma reputa che andrebbero poste in essere delle opportune valutazioni circa le conseguenze che l’aumento del carico insediativo e veicolare comportano in una condizione di ipertrofia come è quella esistente nella zona.
Una prima imprecisione attiene ai tempi e i modi inerenti alla procedura di approvazione del Piano, il progetto non “arriverà tra qualche giorno sui tavoli della Provincia”, come spesso si è scritto, ma dovrà essere depositato per sessanta giorni presso la Segreteria Comunale, ed entro tale periodo potranno essere formulate osservazioni circa i criteri e le linee generali del P.P.E. adottato.
Solo dopo che il Consiglio Comunale avrà deliberato in merito alle osservazioni proposte, accogliendole o rigettandole, entro un periodo di centottanta giorni l’intero piano sarà sottoposto al vaglio della Giunta Provinciale che si esprimerà circa la conformità dello stesso alla normativa vigente e ai piani sovraordinati al P.R.G.
Un’altra imprecisione rilevata è relativa alla cubatura realizzabile all’interno del comparto, si fa menzione di circa 70.000 mc. edificabili calcolati in base alle previsioni di un P.P.E. decaduto da più di venti anni che verrebbero generosamente ridotti a 34.404 mc.
Il dato potrebbe rivelarsi non corretto se ci si conformasse all’orientamento giurisprudenziale derivante dalla sentenza n. 7488 del 16 novembre 2004 della Sezione V del Consiglio di Stato che equipara le aree contenute nei piani attuativi decaduti a zone prive di potere edificatorio.
Sempre in riferimento alla cubatura edificabile nascono delle perplessità in merito alla legittimità delle procedure di calcolo della stessa, i dubbi nascono sull’uso dell’indice fondiario che è stato fissato a 4,75 mc/mq in base agli accordi presi in sede di concertazione con i tecnici provinciali, se così fosse esso mostrerebbe un decremento del 25% rispetto all’indice fissato in 6 mc/mq contenuto nelle previsioni del vecchio piano.
Ma ci si domanda come mai si è ottenuta la cubatura totale moltiplicando l’indice fondiario per l’intera superficie del comparto, quando per dettato normativo l’indice fondiario deve fare riferimento alla superficie del Comparto epurata dalle aree da destinare a standard e alla viabilità.
Ciò implicherebbe che l’indice utilizzato, fissato in 4,75 mc/mq, non rappresenta l’indice fondiario bensì l’indice territoriale, dunque seguendo le procedure di calcolo disciplinate dal D.M. 1444/1968 si configurerebbe un indice fondiario pari a 7,38 mc/mq, cioè si profilerebbe non solo un incremento del 23% rispetto al vecchio indice fondiario fissato in 6 mc/mq, ma sarebbe illegittimo ai sensi del sopraccitato decreto.
Secondo tale interpretazione, se si volesse applicare un indice fondiario pari a 4,75 mc/mq questo comporterebbe un indice territoriale pari a 3,5 mc/mq, il quale produrrebbe una cubatura realizzabile quantificabile in 25.350 mc contro i 34.404 mc previsti, cioè si verrebbe a determinare un decremento del 26% della cubatura edificabile, ciò porterebbe alla rinuncia di circa 10.000 mc di volume edificabile.
Dalla visione degli elaborati grafici allegati alla delibera votata risultano poi altre fattispecie progettuali che pongono degli interrogativi in merito alle altezze ed ai distacchi dai confini e soprattutto in merito alla esigua quantità di parcheggio pubblico che si verrebbe a creare una volta posto in essere il progetto così come adottato dal Consiglio Comunale.
In una zona già fortemente congestionata a livello di traffico veicolare e dove si lamenta da tempo la scarsità dei parcheggi pubblici forse andrebbe rivisto il calcolo della quota da destinare agli spazi per la sosta che rappresentano una criticità molto sentita a livello di quartiere, e per la quale sarebbe più che giustificato un intervento di iniziativa pubblica che andasse realmente ad operare soluzioni concrete a questa problematica».