San Benedetto, incontro Donati-Gaspari

San Benedetto, incontro Donati-Gaspari

Tra le problematiche emerge in particolare la crisi occupazionale e quella dell’industria

con speciale delega “al Piceno” Sandro Donati le priorità che San Benedetto sottopone all’attenzione della Regione Marche.
«Il nostro Comune», ha detto il sindaco, «dovrà sempre più abituarsi a programmare le varie attività non più soltanto in base al proprio bilancio, ma anche nella prospettiva delle linee strategiche decise dalla Regione, alla quale non chiediamo interventi su singole iniziative, ma su più generali e validi progetti, per esempio lo sviluppo di San Benedetto come secondo polo logistico delle Marche, la bretella Santa Lucia-Ponterotto, con eventuale collegamento al porto appunto con finalità logistiche, il Parco marino del Piceno, e simili. Finanziamenti regionali e comunitari arriveranno in base alla qualità dei nostri progetti, e non per amicizia, sebbene naturalmente riteniamo la nomina di Donati una straordinaria opportunità per il Piceno».
Il sindaco ha inoltre confermato, con Donati, che la Regione ha convogliato 4,1 milioni di euro per il sottopasso all’altezza dell’odierno passaggio a livello di via Pasubio, e 11 milioni di euro per l’elettrificazione della ferrovia Ascoli-Porto d’Ascoli.
Il sindaco ha concluso la sua analisi affermando che il territorio sambenedettese rivendica un pari trattamento rispetto a zone come il pesarese, dove le quattro strutture analoghe al Cediser “L’arcobaleno” di San Benedetto non gravano sul bilancio comunale, ma su quello della locale zona territoriale della ASUR. Il Comune di San Benedetto, al contrario, sostiene una spesa annua di circa 800 mila euro tra Cediser e centro “Biancazzurro”.
«Sono determinato», ha sottolineato da parte sua l’assessore regionale Sandro Donati, «nel perseguire gli obiettivi di rilancio economico e sociale del Piceno. Come già ho detto durante questi giorni in altri incontri avvenuti, non ho la bacchetta magica per risolvere la situazione problematica del Piceno. Condivido il percorso di concertazione con gli amministratori locali perché con tutti i soggetti è possibile trovare il perseguimento del benessere generale della propria comunità in armonia con l’ambiente e il territorio in generale. I sindaci che vivono a contatto con i cittadini hanno il polso della situazione e possono sicuramente presentare alla Regione progetti idonei per la collettività. Naturalmente, tra le problematiche emerge in particolare la crisi occupazionale e quella dell’industria. Inoltre, c’è la necessità di rilanciare i punti cardine del territorio, quali turismo e cultura. Tra circa dieci giorni terminerò la campagna d’ascolto e attraverso un’assemblea riporterò tutte le progettualità presentate dando le priorità ai singoli interventi».