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Raccolta differenziata, Provincia al fianco dei Comuni
Nel 2007 circa il 21% dei rifiuti del Piceno è stato riciclato contro una media nazionale del 25%
radiomobile e problematiche relative all’istallazione a terra di grandi impianti fotovoltaici sono stati gli importanti temi al centro di due incontri promossi dalla Provincia con i sindaci. Le riunioni, tenutesi una al Circondario provinciale di Fermo per i Comuni del Fermano e l’altra nella sala del Consiglio Provinciale di Ascoli Piceno per quelli dell’Ascolano, hanno registrato una foltissima ed attenta partecipazione di sindaci ed amministratori, particolarmente sensibili su queste tematiche essenziali per la “governance” del territorio e sulle quali l’Amministrazione Provinciale intende fornire un supporto concreto mettendo in campo, fin da subito, progettualità e strumenti operativi.
Il presidente della Provincia Massimo Rossi e l’assessore all’Ambiente Manuela Marchetti (era presente anche l’assessore all’Urbanistica Antonio Canzian) hanno illustrato nel dettaglio opportunità e modalità di attuazione delle varie iniziative elaborate dalla Provincia raccogliendo suggerimenti, proposte e domande dei presenti con l’obbiettivo di programmare gli interventi coordinati in fase di stesura dei Bilanci di previsione 2009.
Il primo progetto varato dall’Amministrazione provinciale punta ad una decisa spinta all’incremento del quantitativo di raccolta differenziata dei rifiuti attraverso un cospicuo investimento con cui l’Ente sosterrà le Amministrazioni comunali nel raggiungimento di obiettivi in linea con i parametri nazionali ed europei che stabiliscono che, entro fine anno, almeno il 45% dei rifiuti sia differenziato e quindi avviato a recupero.
I Comuni della Provincia, come d’altronde tutti quelli marchigiani, non brillano in questo settore: nel 2007 circa il 21% dei rifiuti del Piceno è stato riciclato contro una media nazionale del 25%. In questa prospettiva un grande impulso può venire dalla raccolta differenziata dell’umido, cioè dalla frazione organica dei rifiuti urbani che, da sola, rappresenta quasi un terzo di tutti gli scarti prodotti. La Provincia fornirà ai Comuni i bidoncini e i sacchetti in “mater-bi” (cioè biodegradabili) per un anno, i recipienti per il recupero degli oli di cucina (che, oltre ad inquinare, sono fortemente dannosi per gli impianti di depurazione) e i contenitori stradali per la loro raccolta. Inoltre sosterrà una campagna di comunicazione per sensibilizzare i più giovani alla necessità di una seria raccolta differenziata che la Provincia realizzerà nelle scuole con il contributo dei CEA, i Centri di educazione ambientale. Per quei Comuni che già avviato la sperimentazione della raccolta differenziata e specifiche campagne informative, il sostegno della Provincia andrà ad integrare le azioni in corso per conseguire ulteriori risultati e progressi.
Altro tema particolarmente sentito è quello della pianificazione della rete di impianti di telefonia mobile. In questo ambito, la Provincia metterà in campo risorse per 50mila euro delle quali i Comuni che aderiranno al protocollo di intesa potranno avvalersi per avviare, mediante una società specializzata che verrà individuata con procedure di evidenza pubblica, la redazione di piani di localizzazione per l’istallazione di nuovi impianti e l’integrazione e rivalutazione di quelli già esistenti. L’obbiettivo è duplice: minimizzare l’impatto ambientale ed urbanistico e ottimizzare la radio copertura per i servizi di telefonia di terza generazione UMTS (voce-dati-video). La società incaricata, oltre alla pianificazione, supporterà i Comuni con campagne informative condotte nelle scuole sul tema delle sorgenti di campi elettromagnetici e il corretto utilizzo delle tecnologie. Verrà anche assicurato un servizio di monitoraggio costante mediante centraline di acquisizione e trasmissioni dati a disposizione su un apposito sito internet. Tutto ciò senza nessun onere aggiuntivo per il bilancio dei Comuni: i costi dell’operazione saranno infatti ammortizzati, oltre che con il contributo della Provincia, attraverso i primi canoni riscossi dai nuovi impianti istallati sui siti idonei di proprietà comunale.
Ultimo argomento trattato, la questione dell’installazione di grandi impianti fotovoltaici nelle zone rurali e centri storici di pregio. ”La nostra Provincia crede molto nelle energie rinnovabili ed è stata tra le prime in Italia a sfruttare le opportunità fornite dal conto energia installando impianti fotovoltaici sui tetti delle scuole superiori e degli edifici istituzionali – ha spiegato il presidente Rossi- la promozione del solare va tuttavia coniugata con le esigenze di salvaguardia del paesaggio che, tra l’altro, la Provincia si è impegnata a tutelare aderendo alla Convenzione Europea in materia.
Pertanto – ha proseguito Rossi- su espressa richiesta di moltissimi Comuni, la Provincia elaborerà una direttiva per la regolamentazione degli impianti fotovoltaici in aree sensibili al fine di tutelare la risorsa del paesaggio, straordinaria ed inestimabile ricchezza del nostro territorio . Parallelamente a questa iniziativa – ha concluso il Presidente -stiamo studiando forme di incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici sui numerosi capannoni presenti nelle zone industriali. Avremmo così a disposizione significative quantitativi di energia nel rispetto del territorio”.