Rossi: 20 milioni per il Polo scientifico nell'area Carbon

Rossi: 20 milioni per il Polo scientifico nell'area Carbon

«Potrebbero arrivare dalla ripartizione dei 450 milioni tra le 10 regioni del Centro Nord»

Così il presidente della Provincia Massimo Rossi spiega il motivo della convocazione, prevista per domani pomeriggio in Sala giunta, dell’apposito comitato ristretto del Tavolo provinciale per la programmazione economica con Assindustria, sindacati e università a cui sono stati invitati, oltre al comune di Ascoli, la Start, il Piceno Consind, e i tecnici di Asteria e Tecnomarche. Proprio a quest’ultima società di ricerca, partecipata dalla Provincia, è stato già affidato lo studio di fattibilità del Polo scientifico nell’area SGL.
Le ragioni di tanta urgenza sono presto dette: l’articolo 252 bis del Testo unico sull’ambiente, reso operativo con un provvedimento pubblicato in Gazzetta ufficiale il 6 agosto scorso, mette a disposizione 450 milioni di euro per la riqualificazione di siti industriali dismessi dell’area Centro Nord del Paese finalizzata al reinsediamento di attività produttive.
In sostanza, obiettivo della norma è quello di sostenere il nuovo radicamento di aziende, anche orientate nel campo della ricerca e della conoscenza, in aree già adibite allo scopo ma ora in declino, evitando così il consumo di nuovo territorio. Le Regioni, a cui spetta individuare le aree prioritariamente candidate a ricevere i finanziamenti, hanno tempo fino al 30 settembre per presentare la relativa documentazione. I tempi strettissimi hanno indotto la Regione Marche a convocare lunedì 8 settembre una riunione per individuare i siti di interesse nazionale e regionale da candidare ai finanziamenti.
«In quella sede – spiega il presidente Rossi – ho posto con forza la questione del sito ascolano della SGL il quale risponde perfettamente ai requisiti previsti dalla legge: è un’area da bonificare e sulla quale stiamo lavorando da tempo per un rilancio in chiave produttiva puntando sui laboratori per la sperimentazione di nuove tecnologie applicabili, sulle energie rinnovabili, sulle strutture museali sempre a vocazione scientifica.
La Regione potrà e dovrà sostenere la nostra proposta, e mi pare ci siano segnali positivi in questa direzione: è quindi realistico pensare che, dalla ripartizione dei 450 milioni tra le 10 regioni del Centro Nord, potrebbe derivare l’assegnazione di una quota anche superiore ai 20 milioni per il progetto del Polo scientifico e tecnologico alla SGL Carbon. Per dare un’idea delle dimensioni della partita da giocare, con i Fondi FESR destinati a questo scopo potremmo ottenere al massimo un paio di milioni».
Però, come detto, occorre fare presto e preparare in pochi giorni la documentazione necessaria da trasmettere alla Regione. Parte di essa, quella relativa alla definizione delle finalità strategiche del progetto e ai protocolli d’intesa istituzionali che lo sostengono, è già pronta grazie alle azioni e  agli studi sin qui realizzati (quello urbanistico a cura del consorzio Ferrara Ricerche, quello sulla caratterizzazione ambientale) ed in corso di realizzazione.
Si tratta ora di stimare il fabbisogno finanziario, le fonti di finanziamento (a cominciare da quelle derivanti dagli enti locali e dai fondi FESR), gli impegni che possono assumere i soggetti privati interessati ad investire (già vi sono delle concrete manifestazioni di interesse, anche di imprese e organizzazioni di carattere nazionale), il fabbisogno infrastrutturale interno (reti informatiche, di produzione e distribuzione di energia, idriche, ecc.) ed esterno (basti pensare all’utilità di un nodo di scambio ferroviario collegato alla vicina stazione).
«La riunione di domani – conclude Rossi - servirà a mettere insieme idee fattibili da fornire ai tecnici di Tecnomarche per integrare il lavoro che stanno svolgendo su nostro incarico, ormai giunto a conclusione, e per compilare le schede progettuali da inviare in Regione. Conto molto sulla collaborazione di tutti – conclude il Presidente - perché l’obiettivo è davvero raggiungibile e, dopo i ritardi accumulati negli anni passati, non possiamo farci sfuggire quest’occasione storica».