Spacca plaude Rossi e invoca unità per le Marche

Spacca plaude Rossi e invoca unità per le Marche

Un messaggio chiaro di conferma del quadro politico regionale per vincere

al senso di responsabilità abbiano chiara quale sarà fin da ora la strada per tornare a vincere e governare nelle Marche e nelle amministrazioni di area vasta e comunali dove il centrosinistra sta governando confermando quella squadra. Spacca concorda con le azioni concrete di governo esposte dal presidente della Provincia Massimo Rossi che ha puntato per il suo programma di mandato politico sull'innovazione, sulla partecipazione, sul turismo e la cultura integrati all'ambiente, alle tipicità, allo sviluppo sostenibile. Il presidente della giunta regionale il suo appello lo lancia sullo sfondo di un  Paese, l'Italia, che “vanta” il terzo debito pubblico del mondo e schiaccia la sua economia, le possibilità di ripresa con miliardi di interessi in euro da pagare. «Eppure – dice il presidente Gian Mario Spacca citando il filoso Hegel – uno stato di crisi non è “ una notte nella quale tutte le vacche sono nere”. Nelle Marche il tasso di disoccupazione è al 4,5 per cento mentre a livello nazionale la media si attesta al 7 per cento. La nostra azione politica e programmatica è stata tutta tesa a salvaguardare il lavoro della comunità. La principale dote della regione che non ha risorse nel sottosuolo come la Basilicata, non possiede tecnologia come il Lazio, non è specializzata e dotata nel campo della finanza come la Liguria. Abbiamo risanato il bilancio regionale, garantito sicurezza sociale e coesione con i progetti citati da Massimo Rossi. Il nuovo motore per lo sviluppo regionale è il turismo, la sua integrazione e interrelazione con ambiente, enogastronomia. Uno sviluppo “condito” dall'orgoglio, dalla passione di essere marchigiani».MASSIMO ROSSI, GIULIANO BRANDONI E GIAN MARIO SPACCA Insomma a difesa della “Politica del fare”, il tema del convegno introdotto dal segretario regionale di Rifondazione Comunista, Giuliano Brandoni, Spacca va in campo a dire chiaro di smetterla con azioni politiche che mirano a disgregare. E Spacca è uno che ha raccolto nelle precedenti elezioni regionali del 2005 il 57,7% dei consensi nelle Marche. Ha quindi tutte le ragioni, il dovere e il potere di dare l'altolà a chi vuole fare politica solo per interessi personali, per protagonismi che nulla hanno a che vedere con gli interessi della popolazione marchigiana, ascolana. Chissà se il ritornello dell'unità scandito dal presidente Gian Mario Spacca è entrato tra le circonvoluzioni cerebrali di taluni individui che si sono distinti nei confronti del presidente della Provincia Massimo Rossi in un'azione disfattista e strumentale? Non si rendono conto di essere come topi ciechi alla ricerca di un'uscita dal tunnel della propria ambizione personale, di un modello gerarchico di conservazione del sistema di potere che cozza contro gente che non arriva alla terza settimana del mese, che è costretta a restituire la pagnotta di pane al supermercato perchè ha i soldi contati per la spesa? Se quanto esaurientemente esposto dal presidente della Regione Marche e da quello della Provincia di Ascoli sulle cose fatte e quelle da fare per la sicurezza del lavoro della comunità, per la coesione dei marchigiani, non fosse sufficiente, ci toccherà di fare il punto sulla qualità e la provenienza delle logiche economiche che muovono le critiche alla Provincia di Ascoli innescando micce destabilizzanti per tutto il quadro politico del centrosinistra regionale. Ci toccherà anche studiare e rendere conto di come certe azioni politiche strumentali si dotino di un sistema economico ad hoc e quanto questo sistema rispetti le regole del gioco.