Brugni: è ora di parlare della nuova Provincia di Ascoli

Brugni: è ora di parlare della nuova Provincia di Ascoli

«Ci sono momenti in cui la polemica deve essere abbandonata per dar spazio alla progettualità»

del personale con Fermo. Ad oggi tutto è rimasto silenziosamente in stand by, sovrastato dalle pesantissime polemiche interne alla maggioranza al governo in Provincia per  ragioni non molto nobili di potere.
Non sappiamo come andrà a finire con Fermo, quanto effettivamente dovremo pagare per questa divisione non voluta e fortemente subita. Abbiamo votato contro il progetto divisorio della provincia (solo due voti contrari: Brugni e Crescenzi e tutti favorevoli compreso il PD Piceno) che prevede un conguaglio di 16 milioni di euro alla nascente Provincia di Fermo e continueremo con tutta la nostra forza a rappresentare le ragioni di non dover pagare nulla alla Provincia di Fermo.
Riteniamo giusto e doveroso però iniziare a riflettere e a progettare la nuova Provincia di Ascoli Piceno, così come sarà nel 2009. Purtroppo nessuno ne parla ma è ora e passata di iniziare a creare una mentalità condivisa, facendo capire a tutti gli attori istituzionali del nostro territorio che ci giochiamo un pezzo del  futuro del Piceno.
Abbiamo di fronte mille sfide ma con le eccezionali  specificità del territorio riusciremo se preparati a cogliere numerosi traguardi. E' opportuno pensare ad un "Progetto Piceno" che si deve basare indubbiamente sul turismo come risorsa primaria.
C'è la possibilità di creare un pacchetto turistico da favola, da far invidia alla Toscana. San Benedetto riveste sicuramente un ruolo primario in questa nuova fase, peccato però per l'assenza degli amministratori sambenedettesi nella progettazione del futuro della nuova Provincia di Ascoli, che deve necessariamente vedere nella Riviera delle Palme un punto di forza.
Inutile recriminare sul nome della nuova Provincia (unico tema che ha appassionato Gaspari), necessario progettare un percorso comune che non si deve limitare alle semplici dichiarazioni di intenti. San Benedetto ed i suoi amministratori debbono riflettere sulla questione perché potranno sicuramente trarne giovamento sotto vari profili.  
Ascoli Piceno, infatti, in questi anni ha avuto una crescita formidabile delle presenze turistiche e può dare un contributo culturale non indifferente alla Riviera. Pensiamo anche alla nostra montagna ed alle belle realtà della Vallata del Tronto con le mille iniziative e un pacchetto turistica da far invidia a molti. L'importante è iniziare a parlarne, inutile polemizzare e basta, altrimenti si continua a perdere altro tempo. Dopo la crisi senza ritorno delle grandi industrie del nostro territorio, l'unica possibilità è questa. Auspico che le forze politiche, le associazioni dei cittadini e  tutti gli attori istituzionali inizino a riflettere sul futuro della nuova Provincia, nonsolo come "ente istituzionale"  la nascita della Provincia di Ascoli  se presa in tempo può diventare una risorsa ma se lasciata colpevolmente a sé stessa può creare altri gravissimi problemi alla già difficile condizione del territorio.
A volte ci sono momenti in cui la polemica deve essere abbandonata per dar spazio alla progettualità, per dare giuste risposte ai cittadini. Il sasso è lanciato nel mare dell'indifferenza. Speriamo che altri inizino a parlare del "Progetto Piceno" condiviso».