Catalucci: Celani smetta di portare varianti in consiglio

Catalucci: Celani smetta di portare varianti in consiglio

«Sono anni che vengono annunciate promesse mai mantenute, cantieri ed opere mai attivate»

convenuto non farlo in 10 anni di governo. La prova è sotto gli occhi di tutti. Ho molti dubbi che a settembre si discuterà seriamente, compiutamente e collegialmente di PRG e delle linee di indirizzo per lo sviluppo della città, con una discussione aperta e condivisa con tutte le parti economiche, produttive, sociali, sindacali, ambientaliste della città. So per certo, invece, che arriveranno in consiglio comunale altre due corpose varianti urbanistiche: quella del Comparto Sacro Cuore (20.000 mc) e quella (il terzo progetto) del comparto di via Firenze (40.000 mc).
Che senso ha parlare, allora,  di un PRG che la città aspetta da 10 anni quando si va avanti ancora con le solite varianti urbanistiche?
Quello che sta annunciando il sindaco altro non è un contenitore che dovrà essere riempito di cose già programmate. Se vuole essere credibile deve smettere di portare in Consiglio varianti urbanistiche e cominci seriamente a far discutere tutta la città sul nuovo PRG.
Un nuovo PRG è un documento che influenzerà il futuro di una città per i prossimi 30 anni.
E per fare una cosa seria ci vorranno 2-3 anni di dibattito approfondito.
Un PRG è uno strumento complesso e onnicomprensivo. Comprende lo sviluppo della comunità, non solo in ambito edilizio ed urbanistico. Significa ripensare la città: quali saranno i parametri socio-economici, la crescita demografica (o presunta tale), i rapporti con il territorio limitrofo e circostante, (perché non pensare ad un PRG sovracomunale interessando gli altri Comuni confinanti?), individuare  scenari futuri di sviluppo, con il nuovo ed inedito ruolo di capoluogo di una nuova Provincia ridimensionata.
Un nuovo PRG non può essere elaborato dall’arroganza di una forza politica e di una maggioranza, come quella attuale, che si dimostra divisa e spaccata, e da un sindaco che tra meno di 8 mesi deve lasciare lo scranno, dopo 10 anni passati ad annunciare promesse mai mantenute, cantieri ed opere mai attivate e da un  Consiglio in scadenza. Il tempo è scaduto per un’operazione politicamente ed amministrativamente corretta.
Celani con una giunta in scadenza, sta solo creando una apertura di credito in chiave elettoralistica.
La madre di tutti i mali dell’urbanistica in Ascoli è l’assenza di un PRG adeguato al PPAR (unico caso in tutta la Regione).
Senza PRG adeguato (o almeno adottato) aumentano i vincoli, si azzerano le esenzioni (anche per i piani pubblici), e, al contrario, aumentano le tentazioni di aggirare le leggi, si opera in piena anarchia, si fa solo edilizia residenziale privata, si costruisce a favore di pochi e non di tutti.
Se si vuole veramente garantire gli interessi pubblici e generali di tutti i cittadini ascolani, perché non si è approvato in questi ultimi dieci anni un nuovo PRG?
Annunciando solo ora di volerlo fare?
Un nuovo PRG significa norme e criteri uguali per tutti, senza facilitazioni o privilegi per nessuno. Individuando, con spirito concertativo  e collegiale, come, dove e perché pianificare il territorio ascolano.
Perché non si è fatto prima?
A Celani gli ha fatto comodo questa situazione indefinita ed indeterminata per muoversi con le sue solite promesse e amplificando aspirazioni, desideri, voglie e brame costruttive. 
Infatti, si va avanti per varianti ad personam e programmi costruttivi che individuano già, con nome e cognome, aree e soggetti privati.
Ma dopo la Carbon, il comparto Firenze, il comparto Sacro Cuore, le Case Minime, il Polo Universitario e Monticelli cosa ci rimane da pianificare e programmare in città?
Questa città e i soggetti reali e produttivi che la compongono, purtroppo, stanno subendo per colpa di una gestione personalistica della cosa pubblica, una involuzione e un pauroso arresto degli investimenti e di nuovi progetti complessivi di sviluppo.
Le imprese, quelle che non hanno Santi in Paradiso, sono costrette ad emigrare; e con loro, se ne vanno, anche il lavoro e la ricchezza di questa città.  Solo 2-3 imprese edili che lavorano e 1-2 studi tecnici di progettazione che compiono orari massacranti di lavoro straordinario.
E il sindaco ingegnere Celani come ha rotto il cordone ombelicale con la sua (o ex) C.L.S. Engineering?
La città, per colpa dell’ing. Celani, si sta impoverendo. Così come la sua economia.
Nove anni a fare varianti senza programmazione e senza adeguare, unici nelle Marche, il PRG al P.P.A.R., di fatto impedendo alla città di crescere in maniera organica ed armonica. E’ una offesa per la città.
Abbiamo bisogno come l’aria, di un nuovo PRG; ma non cadiamo nella trappola del sindaco Celani che vuole solo costruire un contenitore da riempire con varianti già approvate».