Senigallia, adottato nel caos il Piano Cervellati

Senigallia, adottato nel caos il Piano Cervellati

Il presidente Paradisi invia una relazione alla Procura

termine di una seduta molto movimentata. "Siamo riusciti a raggiungere questo importante obiettivo - commenta il sindaco Luana Angeloni- nonostante l'atteggiamento prepotente e arrogante di alcuni consiglieri di opposizione". Questi, nel corso della seduta, "hanno tentato in ogni modo - riferisce la Angeloni - di trasformare un civile confronto democratico in rissa, al solo scopo di impedire l'adozione di un provvedimento così importante per la comunità senigalliese". "Si sono distinti in questa attività gravemente lesiva delle prerogative del consiglio - denuncia il sindaco - i consiglieri Roberto Paradisi, Cicconi Massi, Cameruccio e Marcantoni". Il sindaco ha già "formalmente segnalato alle autorità preposte questa grave violazione delle norme che regolano l'attività del consiglio comunale". "Fortunatamente - conclude - esiste una documentazione filmata che mostra in modo inequivocabile quanto accaduto".
Il Piano, presente l'architetto bolognese Pierluigi Cervellati, è stato approvatro con il voto determinante, per arrivare ai 16 utili, di Enzo Monachesi consigliere di minoranza del Gruppo misto, con quelli dei consiglieri di maggioranza del Pd e dei Verdi.
Turbolenta la seduta già dalla mattina con le minoranze che hanno protestato in maniera pesante anche servendosi in aula di un megafono. Motivo delle polemiche, la votazione del consiglio comunale che ha invertito l'ordine del giorno dei lavori, dando precedenza al Piano.
Le minoranze volevano invece discutere alcune mozioni sempre riguardo al centro storico, che erano state poste all'ordine del giorno prima del Piano. A nulla sono valsi i richiami del presidente del consiglio, Silvano Paradisi. Tanto che il consiglio è stato sospeso.
Nel pomeriggio, non appena l'assessore all'urbanistica Maurizio Mangialardi ha preso la parola per illustrare il piano, ci sono state ancora proteste dei consiglieri di minoranza, che hanno interrotto l'assessore. Il Piano è stato quindi votato senza dibattito. A questo punto, tra urla, invettive e cori, l'opposizione ha lasciato l'aula, lanciando pesanti accuse anche riguardo a tentativi di aggressione. Tra i contenuti del Piano, la restituzione a pieno del valore storico degli immobili. Il piano prevede infatti sopraelevazioni degli edifici riportando le altezze antecedenti al terremoto del 1930. Un'esigenza scaturita dall'obiettivo di ripopolare il centro storico. Soprattutto con la realizzazione di case di edilizia pubblica come è l'ipotesi della ricostruzione di piazza Simoncelli dove un tempo era il ghetto ebraico. Prevista anche la realizzazione di una piazza in via Carducci, nonché una passeggiata sugli argini del fiume Misa attraverso la costruzione di 'zattere' in legno.

Paradisi: non ci sono giustificazioni
"Un comportamento così profondamente lesivo delle prerogative del consiglio comunale come quello tenuto oggi da alcuni consiglieri di opposizione - afferma il presidente del consiglio Silvano Paradisi - non aveva mai avuto diritto di cittadinanza a Senigallia. Quando alla voce del libero dibattito delle idee si preferiscono le urla da megafono e la violazione sistematica delle regole, non è mai un buon segnale per la qualità della nostra democrazia". "Nessuna circostanza o convinzione - seguita Paradisi - possono infatti, in alcun modo, giustificare quel vero e proprio sovvertimento delle regole al quale ha dato oggi vita parte della minoranza. Anche perché esistevano tutte le condizioni per un dibattito consiliare serio e approfondito su un tema così importante come il Piano del centro storico".

Bugaro: dimissioni per gli assessori coinvolti
Lo scontro avvenuto nell'aula del consiglio comunale di Senigallia durante la discussione sul Piano Cervellati, è "estremamente grave e va stigmatizzato con forza". Lo afferma il consigliere regionale di FI-Pdl Giacomo Bugaro, che chiede di "licenziare" i due assessori coinvolti. "E' inaccettabile - rimarca Bugaro - che ben due assessori si siano scagliati contro consiglieri del Pdl, attaccandoli praticamente sul piano fisico, solo perché questi elevavano giustamente la loro protesta rispetto a un'ingiustificata inversione dell'ordine dei lavori". "Se i consiglieri di minoranza hanno usato un megafono, ebbene - aggiunge - non si risponde alle parole con l'uso delle mani". "Questa profonda differenza - conclude - non è tollerabile e visto che il sindaco Angeloni ha scritto al prefetto, ho dato mandato al partito senigalliese di inviare a D'Onofrio i filmati delle scene pietose con cui si sono caratterizzati i sodali del sindaco, così che si possa realmente rendere conto dei fatti avvenuti".

Il presidente invia una relazione alla Procura
Si preannunciano risvolti di carattere anche penale dopo la movimentata seduta consiliare di ieri dedicata al Piano del centro storico e culminata nelle proteste della minoranza, urla, invettive e fasi concitate che hanno quasi portato allo scontro fisico tra alcuni esponenti di maggioranza e opposizione. Il presidente del consiglio comunale, Silvano Paradisi ha inviato una dettagliata relazione al prefetto di Ancona, Giovanni D'Onofrio, e alla Procura della Repubblica. Le ipotesi di reato che vengono prefigurate a carico dei consiglieri coinvolti riguardano gli articoli 338 (violazione o minaccia ad un corpo amministrativo) e 342 (offesa all'onore e al prestigio di un corpo amministrativo) del codice penale.