/Urbanistica, Canzian fa il punto della situazione
Urbanistica, Canzian fa il punto della situazione
«Sbaglia chi ritiene che il parere della Provincia sia fondato su un pregiudizio politico»
Provincia” suscita non solo amarezza, ma anche molta delusione per come argomenti così delicati vengano lanciati nel tritacarne senza neanche tentare di argomentare le proprie tesi, ma con il risultato, questo sì, di creare confusione e disorientamento all’interno del centrosinistra. Per rispetto però dei cittadini ascolani che sono certamente in grado di formare i loro convincimenti indipendentemente da illusionisti vari, ritengo doveroso esporre la realtà dei fatti su questi temi. Polo universitario.
Anzitutto ha perfettamente ragione chi sostiene che il progetto complessivo del Polo universitario, fondamentale per la città e l’intero territorio, poteva e doveva essere pensato diversamente, ad esempio utilizzando per gli spazi e le funzioni necessarie all’Università alcuni contenitori cittadini già esistenti ed adatti allo scopo senza ulteriori edificazioni e senza impelagarsi in un project financing complesso e complicato.
Detto questo, il comune di Ascoli ha però ritenuto di predisporre un progetto che prevede, tra l’altro, una variante urbanistica relativa all’area dell’ex-Dispensario. Il servizio urbanistica della Provincia, con il consueto rigore, ha espresso il suo parere di conformità, peraltro con alcune importanti e decisive prescrizioni.
Tentare strumentalmente di coinvolgere la Provincia sottolineando aspetti pur discutibili del progetto come l’alienazione di Palazzo Sgariglia, il nebuloso quadro economico dell’operazione e quant’altro non è davvero sostenibile in quanto trattasi di aspetti sui quali non potevamo esprimerci. Comparto Sacro Cuore.
Il Comune di Ascoli, come peraltro da tempo fanno molti altri comuni, ha chiesto formalmente alla Provincia un parere su quale fosse la procedura urbanistica più corretta per riqualificare l’area mediante il restauro degli edifici meritevoli di essere conservati, la realizzazione di nuove volumetrie residenziali ed il recupero della torre ex-Gil da destinare a sede della Polizia municipale. La Provincia è intervenuta esclusivamente nel suo ruolo di ente competente ad esprimere il parere di conformità urbanistica ai sensi della L.R. 34/92 non entrando, e non poteva essere altrimenti, nel merito della scelta, né delle problematiche e dei rapporti intercorsi tra Asur e Comune. Il tutto è riportato in modo chiaro e trasparente nel relativo protocollo d’intesa. CaseMinime.
Questa amministrazione provinciale, come noto, ritenne, 4 anni fa, di non condividere il progetto che prevedeva anche una rilevante edificazione nella zona di Monterocco e di S. Salvatore in quanto, essendo questa avulsa dalla vera finalità dell’intervento, non era conforme alla normativa vigente. Tale orientamento fu peraltro condiviso anche dal Tar Marche che non concesse la sospensiva su ricorso dei costruttori.
Da allora più nulla a questa Amministrazione è stato sottoposto formalmente. Non so pertanto a cosa si riferisca Procaccini. Credo che, molto semplicemente, per risolvere finalmente il problema occorra predisporre una variante urbanistica che consenta di abbattere in tutto o in parte le cosiddette case minime e di costruire le volumetrie necessarie ad accogliere i residenti. Il tutto potrebbe essere predisposto ed approvato dal Consiglio comunale in pochi mesi. Il motivo per cui ciò non avviene non so dire. Comparto Firenze. Come ormai noto, il Servizio urbanistica della Provincia formulò numerose osservazioni al piano particolareggiato “Ex Comparto Firenze” adottato dal Consiglio comunale avendo riscontrato vizi e difformità importanti rispetto al PRG comunale ed alla normativa urbanistica regionale e nazionale e relativi principalmente agli standard pubblici, all’altezza massima degli edifici, al rispetto dell’indice di fabbricazione, alla previsione di parcheggi ed altro.
Nonostante ciò, il Consiglio comunale decise di rigettarle tutte. La Giunta provinciale, preso atto della non conformità della procedura urbanistica scelta dal Comune di Ascoli, condivise le motivazioni del proprio Dirigente per procedere all’annullamento del piano attuativo. Il Comune e le due imprese interessate hanno avanzato ricorso al TAR che non ha accolto la richiesta di sospensiva da parte di questi ultimi. Da allora, su proposta del Comune, si sono svolte tre riunioni tecniche tra i Dirigenti di Comune e Provincia per definire la corretta procedura in variante al PRG.
Ricordo inoltre che, contrariamente a quanto affermato da Procaccini, sul Polo universitario, su Case minime, sul Polo scolastico di Ascoli, sull’ex-Tirassegno ci sono stati diversi incontri, come è giusto che sia, tra il Presidente ed alcuni membri della Giunta provinciale ed i gruppi consiliari di minoranza di Ascoli.
Purtroppo, quello che Procaccini dimentica è che la Provincia non può e non deve (ci mancherebbe altro..) pianificare il territorio comunale, ma la sua competenza è di verificare la conformità degli strumenti urbanistici comunali alla normativa vigente (L.R. 34/92, PPAR, PTC, ecc.).
Sono sempre più convinto che in materia urbanistica (soprattutto) la politica deve indicare gli obiettivi e lasciare ai tecnici di predisporre gli atti amministrativi idonei al loro raggiungimento. I problemi sorgono quando i politici “forzano” (per usare un eufemismo) i tecnici verso soluzioni non compatibili con le norme.
Per questo ho sempre sostenuto e credo di aver dimostrato con i fatti che sbaglia il centrodestra ascolano quando ritiene che il parere della Provincia su alcuni temi urbanistici cittadini sia fondato su un pregiudizio politico, come sbagliano coloro che pensano di utilizzare la Provincia come arma impropria.
Ritenere poi che qualcuno possa o abbia potuto condizionare o influenzare il parere dei funzionari della Provincia fa un torto non tanto a me o al Presidente, ma soprattutto a questi ultimi. E chi conosce o fa parte del servizio urbanistica della Provincia sa che in questi 4 anni ciò non è mai avvenuto. Sono fermamente convinto che questo sia l’unico comportamento in grado di garantire l’imparzialità dell’azione amministrativa e quindi in grado di tutelare i singoli cittadini e l’interesse pubblico e non i potenti di turno.
Procaccini, infine, accetti un consiglio: come giustamente ha affermato qualche tempo fa Veltroni se alcuni esponenti del partito invece di cercare avversari interni (al partito o al centrosinistra) utilizzassero le loro energie per evidenziare le responsabilità, enormi, del centrodestra, renderebbero a noi ed alla nostra città un grande servizio».