Lo stesso Brugni che per conto del Sindaco Celani è stato alla finestra a guardare lasciando in mano fermana la commissione paritetica sta cercando di mettere in piedi una tipica speculazione politica che lascia il tempo che trova. Non mi sembra di registrare lo stesso attivismo di Celani e Brugni per far abrogare la legge sulla divisione della Provincia dallo stesso Governo che loro tanto sostengono. E' ormai evidente che la voce del PDL ascolano arriva molto flebile a Roma e la clamorosa mancata candidatura di Celani alla Camera ne è la piena testimonianza.
E' evidente che Celani e Brugni stanno facendo un ragionamento di utilità elettorale e operano per il commissariamento della Provincia di Ascoli ben sapendo che ciò comporterebbe una forte penalizzazione per Ascoli che andrebbe a subire una divisione ragionieristica del patrimonio a suo completo svantaggio.
L'atteggiamento che ha tenuto in questi anni il commissario De Feis, inviato sempre dal Governo Berlusconi, dovrebbe ammonire tutti rispetto a scelte di questo tipo anche se dettate dai tipici calcoli elettorali. Particolarmente utile appare l'intervento di Travanti che da quando si è dato alla polemica politica, principalmente contro il suo collega Santori, lascia in pace gli alberi della città di Ascoli. E' auspicabile in tal senso un suo costante impegno nella guida di Forza Italia che possa distoglierlo dall'attività amministrativa che risulta assai problematica per tutte le specie arboree.
Aspettando invano l'iniziativa della destra ascolana, al Partito Democratico non è rimasto che gestire il difficile passaggio della divisione del patrimonio che la legge impone non facendo sconti a nessuno, Rossi compreso, in quanto il mandato elettivo obbliga tutti noi ad operare per la tutela degli interessi della cittadinanza e del territorio. Ogni volta che qualcuno muove una critica nel merito delle questioni che si stanno affrontando il Presidente Rossi e qualche fedelissimo strillano denunciando una presunta "lesa maestà" condendo il tutto con qualche stravagante teorema politico.
Non si capisce, se non in questa chiave di lettura l'ostinazione di Rossi a bloccare il saldo a favore della Provincia di Fermo a sedici milioni di euro nonostante che sia stato nel frattempo ridotto, grazie al PD ascolano, il valore patrimoniale dell'hotel Marche e della scuola di Via Cagliari.
Sempre per "lesa maestà" alcuni capigruppo del Centrosinistra di Ascoli, me compreso, furono pesantemente e pubblicamente insultati da Rossi perché osarono muovere alcune critiche in merito ad una manifesta identità di vedute con il Sindaco Celani rispetto ai soliti e sempre impantanati progetti urbanistici, Polo Universitario in testa.
Spero solo che oggi Rossi, sia in grado di accettare qualche critica assumendo un comportamento dialettico e non si allinei ancora a Celani, che è il suo vero avversario alle prossime elezioni provinciali, nel tipico atteggiamento vittimistico di chi addossa agli altri le proprie responsabilità.