Divisione Provincia, via libera agli indirizzi generali

Divisione Provincia, via libera agli indirizzi generali

Votazione per l’elezione del difensore civico anche stavolta senza risultato

e l’astensione di FI, il Consiglio provinciale ha dato il via libera alla delibera che fissa gli indirizzi e i criteri su cui dovrà imperniarsi l’azione della Giunta nel concertare con il Commissario governativo, come prevede la legge, divisione di patrimonio e personale tra le due nuove Province di Ascoli Piceno e Fermo.
Il voto è giunto dopo oltre cinque ore di dibattito al quale si sono iscritti a parlare numerosi consiglieri. Gli interventi hanno rispecchiato molto dell’area di provenienza di ciascuno e, come conferma il voto finale, le istanze dei due territori hanno fatto premio sulle appartenenze partitiche. Il confronto è stato aperto da una dettagliata relazione dell’assessore delegato all’istituzione delle nuove Province Renzo Offidani che ha difeso il lungo e paziente lavoro fatto in 4 anni per addivenire ad una proposta equa e condivisibile evidenziando che lo spirito che ha animato la nascita della provincia fermana è stato quello di dare un’opportunità importante di programmare meglio lo sviluppo dell’area e non quello di penalizzare Ascoli. Sulla valutazione dell’hotel Marche, tornata più volte nella discussione, Offidani ha ricordato che, per l’intera questione del patrimonio, il Consiglio è chiamato a dare indirizzi a cui i tecnici dovranno poi dare attuazione. Anche sulla ripartizione del personale, Offidani ha ribadito che si farà di tutto per ridurre al minimo i disagi ed evitare possibili contenziosi ed ha concluso con un appello al Consiglio affinché si assumesse la responsabilità di una decisione comunque difficile.
Numerosi, come detto, gli interventi: alcuni più politici, come quelli di Brugni di AN (per il quale l’atto non tiene conto del sacrificio che viene chiesto all’Ascolano denunciando inoltre i costi dell’istituzione della nuova Provincia), del verde Cesetti (che, sostenendo il provvedimento, ha ripercorso le tappe che portarono alla legge istitutiva del 2004 sottolineando come si dia vita non ad una nuova Provincia ma a due), di Vagnarelli e Beverati (PRC), che hanno evidenziato come il lungo iter sia stato caratterizzato da un metodo partecipativo che ha pienamente coinvolto entrambi i territori. Altri interventi sono risultati più tecnici (Crescenzi di AN e Belleggia di FI hanno chiesto chiarimenti in merito ai criteri di valutazione del patrimonio). A chiusura di dibattito è intervenuto il presidente Rossi che ha parlato di atto impopolare perché comunque scontenterà qualcuno, che le perplessità emerse sono tutte teoricamente accoglibili “ma – ha detto- arriva un momento in cui occorre mettere un punto fermo e decidere”.
Prima della votazione finale sono stati accolti tre emendamenti (due tecnici firmati dallo stesso presidente, uno di Botticelli tendente ad assicurare che verrà fatto ogni tentativo per evitare la mobilità forzata del personale verso Fermo) e respinto uno di Crescenzi che puntava ad affidare al Consiglio la scelta su quali immobili inserire nel conguaglio da dare a Fermo.
Il Consiglio ha poi proceduto alla terza votazione per l’elezione del difensore civico, anche stavolta senza risultato: la candidata Maria Capponi ha ottenuto 13 voti, 5 le schede bianche, 1 nulla, 1 Belleggia, 1 Galiè. Poiché il quorum richiesto era di 16 voti, cioè la maggioranza assoluta dei componenti l’assise, se ne riparlerà nella prossima seduta.