Sanità, commissariamento per la Zona 13 di Ascoli

Sanità, commissariamento per la Zona 13 di Ascoli

Obiettivo di superare le difficoltà gestionali che sono emerse nel Piceno

Il commissario della Zona 13 è Gilberto Gentili, che subentra ad Antonio Carmosino, con l’obiettivo di superare le difficoltà gestionali che sono emerse, dalla relazione dell’assessore alla Sanità Almerino Mezzolani, in questa realtà territoriale e conseguire rapidamente l’operatività del progetto integrato di area vasta del Piceno.
Nel merito della valutazione complessiva del sistema sanitario regionale, la Giunta ha sottolineato, con soddisfazione, gli ottimi risultati generali conseguiti, nel 2007, dalle varie zone, per quanto riguarda il rigore nella gestione finanziaria, senza una riduzione delle prestazioni sanitarie rivolte ai cittadini: come certificato da importanti istituti nazionali, le Marche si collocano al secondo posto, con un avanzo complessivo di bilancio nella gestione economica annuale 2007.

Il gruppo regionale di Forza Italia presenterà un'interrogazione sul commissariamento della Zt 13 di Ascoli Piceno, deciso stamane dalla giunta delle Marche, «per chiedere quali sono i veri motivi che hanno spinto l'esecutivo regionale a mettere sub judice la gestione economica Carmosino e quale è la 'mission' chiesta al nuovo commissario Gilberto Gentili».
Lo annuncia in una nota il capogruppo Franco Capponi, che intende inoltre domandare «se la decisione di commissariare la Zona territoriale 13 non sia legata in qualche modo agli sviluppi dell'inchiesta della guardia di finanza sulla sanità abruzzese che appena qualche giorno fa hanno portato all'arresto, tra gli altri, del governatore Ottaviano Del Turco.
La zona ascolana - ricorda - ha usufruito in modo abnorme delle prestazioni offerte in convenzione dalle strutture del principale collaboratore di giustizia, quell'Angelini al centro del malaffare abruzzese, che, come dichiarato dall'assessore Mezzolani, aveva importanti flussi di pazienti anche dalle Marche». Capponi è critico poi sul quadro positivo delineato dall' assessore, che, a suo giudizio, «sembra vantarsi troppo e a cuor leggero dei risultati gestionali conseguiti nel 2007 sul fronte del bilancio della sanità marchigiana. E' vero che le prestazioni non sono state diminuite - osserva - ma è altrettanto vero però che le stesse sono state pagate di tasca propria dai pazienti contribuenti, che dinanzi a stratosferiche liste d'attesa hanno preferito rivolgersi al servizio a pagamento a alle strutture private o extraregionali».