/Ugo Ascoli: «Le Marche vogliono una scuola di qualità»
Ugo Ascoli: «Le Marche vogliono una scuola di qualità»
«Siamo di fronte a un gravissimo attacco alla scuola pubblica»
alle organizzazioni sindacali e a tutti quelli che hanno a cuore il futuro dell’Italia». Lo afferma l’assessore regionale all’Istruzione, Ugo Ascoli dopo le recenti dichiarazioni del ministro all’Istruzione Mariastella Gelmini che anche tre giorni fa ha ribadito l’intento di tagliare fra il 2009 e il 2011 circa 85 mila posti di docente e 45 mila di personale non docente. «Investire sulla qualità dell’istruzione – aggiunge l’assessore Ascoli - e della formazione dovrebbe rappresentare una priorità nel nostro paese, così come accade da tempo in Europa e nelle altre nazioni sviluppate».
E continua: «Il ministro dell’Economia e delle Finanze,Giulio Tremonti, e quello della Pubblica Istruzione,della Ricerca e della Università, Mariastella Gelmini vanno invece in controtendenza: hanno deciso che il paese corra da solo.
Meno insegnanti, meno personale tecnico, più alunni per classe, meno insegnanti di sostegno per i disabili, no al tempo pieno e al tempo prolungato: questa è la ricetta preparata per curare i mali italiani. Siamo di fronte a un gravissimo attacco alla qualità della scuola pubblica. Se poi, a tutto ciò, si aggiunge il taglio dei finanziamenti delle università, il quadro appare completo.
Miopia politica, populismo e attacco ai diritti di cittadinanza per affermare invece una ideologia compassionevole: meno diritti per i cittadini, più carità e beneficenza per i poveri (che se lo meritano).
La Regione Marche, unitamente al Coordinamento delle Regioni, esporrà tutte le sue contrarietà a questo disegno governativo nel corso del prossimo incontro che le Regioni avranno con il ministro Gelmini il 9 luglio.
Successivamente è nostra intenzione organizzare incontri con le parti sociali e con gli enti locali , oltre che un confronto con l’Ufficio scolastico regionale, allo scopo di mettere a punto una strategia che consenta di migliorare la qualità del sistema scolastico regionale, respingendo l’approccio governativo e mettendo al centro della nostra attenzione i bambini e le famiglie».