/Divisione della Provincia: no a scelte penalizzanti per il territorio
Divisione della Provincia: no a scelte penalizzanti per il territorio
Nel pomeriggio in Consiglio provinciale la proposta di deliberazione per la Provincia di Fermo
amministrativi per la costituzione della provincia di Fermo che verrà sottoposta alla valutazione del Consiglio Provinciale di lunedì 30 giugno.
Si tratta di un atto di carattere generale che affronta i diversi e complessi aspetti della questione per quanto attiene alla ripartizione del patrimonio, del personale, delle partecipazioni societarie e che esamina anche le possibili ripercussioni di tali scelte sui futuri bilanci delle due nuove province.
Non tutti questi argomenti sono stati sufficientemente trattati dalla Commissione Paritetica che in questi anni ha lavorato per ricercare le migliori soluzioni.
Nelle quindici sedute della Commissione sono stati ampiamente discussi i temi riguardanti la divisione del patrimonio e, pur non arrivando ad una conclusione unanime, si è giunti ad un’ipotesi finale che a noi appare sufficientemente equilibrata anche se, nel testo finale consegnatoci nell’ultima seduta tenutasi a Fermo e sul quale non ci è stato possibile formulare un nostro parere, riteniamo eccessivo l’importo di oltre € 1.700.000,00 da corrispondere alla provincia di Fermo per le proprie esigenze logistico-infrastrutturali ed invitiamo pertanto la giunta provinciale a ridurlo sensibilmente (si potrebbe ad esempio prendere a riferimento quello proposto dalle delegazioni del PD di Ascoli e di Fermo che non superava il milione di Euro).
Molto meno si è discusso dei temi riguardanti la ripartizione del personale – non più di tre sedute della commissione – ancora meno delle simulazioni dei futuri bilanci – una sola seduta – ed addirittura mai delle società partecipate.
Ed è proprio su questi ultimi aspetti che la proposta di deliberazione in discussione in consiglio provinciale non ci appare soddisfacente.
Sulla ripartizione del personale si era convenuto in commissione paritetica che il maggior numero di dipendenti che molto probabilmente rimarranno in forza alla nuova provincia di Ascoli Piceno – stimato in circa 38/40 in più rispetto alle percentuali di riparto – sarebbe stato compensato dalla nuova provincia di Fermo versando un contributo annuale di circa 1 milione di Euro per tre anni.
Noi Sindaci avevamo chiesto che il maggior costo che la nuova Provincia di Ascoli dovrà sostenere per questo personale in più, dovrà essere posto a carico totalmente della provincia di Fermo non solo per tre anni ma almeno per 5 e cioè per la durata di tutta la nuova legislatura e se, come nella stessa proposta di delibera viene detto, la sofferenza per il bilancio della provincia di Ascoli sarà addirittura di circa € 1.500.000,00 all’anno, dovrà essere di tale entità il contributo quinquennale che la provincia di Fermo dovrà corrispondere.
Gli altri aspetti relativi al mantenimento degli equilibri economico-finanziari delle due nuove province non ci sembrano sufficientemente approfonditi, in particolar modo per la restante provincia di Ascoli Piceno che rischia di rimanere ingessata con un bilancio molto rigido che ne può pregiudicare la capacità di funzionamento; sono state fatte ipotesi di ripartizione delle entrate che se non si verificassero (e la percentuale di attendibilità di tali previsioni ha un margine di errore di almeno il 20%) metterebbero in grave crisi il bilancio provinciale; per i contenziosi in essere, come quello molto corposo relativo all’Ascoli mare, al di là delle ottimistiche previsioni che possa essere accollato dallo Stato, va assolutamente affermato il principio che se ciò non si verificasse i costi andranno sostenuti da entrambe le province.
Sulle partecipate, come detto, non si è mai discusso in commissione.
Leggere oggi sull’atto proposto che esse verrebbero ripartite sulla base delle percentuali generali di riparto, facendo riferimento anche alle società di trasporto pubblico START e STEAT ci trova assolutamente contrari.
L’attuale quota della START in possesso della provincia di Ascoli Piceno dovrà rimanere alla restante provincia di Ascoli senza alcun compenso alla provincia di Fermo; stesso ragionamento ovviamente per la STEAT le cui quote andranno trasferite alla nuova provincia di Fermo.
Per tali società va assunto come esclusivo il criterio “territoriale”, nel senso che esse appartengono al territorio dove operano e quindi le due nuove province ne assorbiranno le relative quote senza conguagli di alcun genere; non agire così significherebbe mettere a rischio la stessa sussistenza delle attuali società e bene hanno fatto le organizzazioni sindacali a sottolineare tale aspetto.
Alla luce di tali considerazioni riteniamo necessario un approfondimento delle questioni poste, ricercando e coinvolgendo i contributi di tutti e se del caso tornando anche in commissione paritetica dove, come già detto, di queste cose si è discusso molto poco.
Sarebbe auspicabile pertanto che il Consiglio Provinciale non venisse chiamato a votare il testo della deliberazione predisposto ma che fornisse invece un contributo alla discussione con il dibattito che in consiglio si potrà sicuramente realizzare.
La fretta con la quale ci si sta muovendo negli ultimi giorni non ci appare giustificata e rischia di far prendere decisioni negative; d’altronde non vi è nessun termine perentorio da dover rispettare; se non si delibera entro il 30 giugno non accadrà proprio nulla e siamo certi che il governo, che tra l’altro ha rinviato tutta la questione relativa al ruolo delle Province al prossimo mese di settembre, non nominerà nell’immediato alcun commissario.
Vi è invece la necessità di continuare il confronto su questi argomenti che sono di vitale importanza per le due nuove province ed è quindi nell’interesse generale di tutti che chiediamo di non affrettare scelte che potrebbero risultare molto penalizzanti per entrambi i territori».
I sindaci di Comunanza, Maria Paola Postacchini, San Benedetto del Tronto, Giovanni Gaspari e Offida, Lucio D’Angelo