«Di esse 31 connesse ad adempimenti specialistici. Il resto a università e centri di ricerca»
del Ministero per la pubblica amministrazione e l'innovazione, stanno pubblicando a puntate l’elenco degli incarichi affidati dalla Provincia a consulenti e collaboratori esterni nel 2006. Chi è interessato, magari, può consultare anche i dati aggiornati relativi al 2008 che la Provincia, come impone la legge, rende pubblici attraverso il suo sito istituzionale. Credo però che sia altrettanto apprezzabile da parte dei lettori introdurre alcuni chiarimenti che, da un lato correggono errori interpretativi, dall’altro chiariscono la natura di questi affidamenti: il tutto per evitare che qualcuno strumentalizzi un’operazione di trasparenza e gridi all’ennesimo caso di pubblica amministrazione “sprecona”.
E’ errato scrivere che queste persone hanno affiancato i 719 dipendenti dell’Ente: semplicemente perché nel 2006 non c’erano 719 dipendenti bensì, come risulta dai dati pubblicati, 230 prestazioni a titolo di collaborazioni coordinate e continuative rese da circa 120 persone. Alcuni nominativi compaiono infatti più volte nell’elenco perché si tratta di collaborazioni avviate negli anni precedenti e poi frazionate e rinnovate per periodi nel corso del 2006. Tutte queste collaborazioni sono state poi trasformate nel corso del 2007 in contratti a tempo determinato e rientrano ora nel numero dei 719 dipendenti sopra menzionato. Per queste posizioni, com’è noto, la Provincia ha portato a termine un processo di deprecarizzazione, già intrapreso nel 2006, che ha come diretta e visibile conseguenza l’eliminazione di tutte le collaborazioni .
In quegli elenchi sono anche ricompresi 165 incarichi di docenza e tutoraggio necessari per l’espletamento dei corsi di formazione e riqualificazione professionale finanziati dal Fondo sociale europeo (e la normativa comunitaria prevede espressamente queste procedure per sviluppare l’attività formativa finanziata dal FSE), 33 incarichi di supporto a tutta l’attività connessa alla gestione dei fondi comunitari (dalla progettazione alla rendicontazione delle spese sostenute, dall’attivazione di banche dati alle consulenze in materia contabile, fiscale e del lavoro, fino al supporto al personale per la consulenza specialistica alle imprese e ai lavoratori su come presentare progetti suscettibili di finanziamento), 72 incarichi a coloro che hanno fatto parte delle commissioni di esame per i corsi di formazione (persone che hanno ricevuto somme lorde ammontanti a qualche decina di euro..).
Se dunque ai 582 incarichi dell’elenco togliamo quelli appena indicati, ne restano 82. Di essi 31 sono connessi ad adempimenti specialistici (studi geologici, frazionamenti, rilievi fotografici, coordinamento sicurezza, ecc.) necessari alla progettazione di opere pubbliche che, nella quasi totalità dei casi, è affidata ai tecnici dell’Ente.
Restano circa 50 consulenze, tra le quali diverse sono affidate ad istituzioni universitarie e centri di ricerca per progetti specialistici, di cui siamo pronti a discutere nel dettaglio con chiunque e in qualsiasi momento: sempreché si abbia la voglia di confrontarsi seriamente e non di fare dell’ironia a buon mercato su cose veramente serie. Per dirne una, il censimento dei cinghiali non è una trovata della Provincia, ma un’operazione indispensabile se si vuol adempiere con cognizione di causa ad una funzione istituzionale dell’Ente come quella di regolare la proliferazione dei questi animali che tanti danni procurano alle colture, come ben sanno gli agricoltori della zona montana».