fin dalla nostra costituzione come gruppo consiliare». Firmato Alessandro Galosi, capogruppo de La Destra. Si preannuncia un'estate di fuoco per il sindaco Celani e la sua maggioranza, alle prese prima con il nodo Ciccanti ed ora con la decisione de La Destra. «Crediamo – scrive Galosi in una lettera indirizzata al primo cittadino – che non ci sia più tempo per promesse e dichiarazioni di buoni propositi, ma si debba procedere speditamente nell'attuazione di quel programma amministrativo per il quale la maggioranza degli ascolani ha dato il proprio consenso».
Gli obiettivi ai quali Galosi fa riferimento sono: Prg «che sarà molto difficile adottare prima del termine della consigliatura», Sgl Carbon e la ridefinizione delle società partecipate Piceno Gas vendita, Piceno Gas distribuzione e Ascoli Servizi comunali «vista la ormai acclarata incompatibilità dei presidenti-assessori, come dimostra l'atto votato all'unanimità dal Consiglio il 23 gennaio 2006». «Il sindaco ci aveva assicurato – aggiunge Galosi – che dopo il bilancio ci sarebbero state le nuove nomine delle società. Noi de La Destra avevamo posto una scadenza, il 15 giugno, entro la quale avremmo voluto che fosse sanata l'incompatibilità. Ad oggi non esistono più motivi ostativi. Ieri 16 giugno alle ore 20.08 è giunto al capogruppo un fax con cui veniva convocata, per venerdì prossimo, una riunione interpartitica, per procedere alle nuove nomine delle società. Riteniamo l'iniziativa insoddisfacente e tardiva – tuona Galosi - Noi de La Destra non parteciperemo a quella riunione e da oggi in poi decideremo autonomamente di votare o meno una delibera, al di là del vincolo di coalizione. Auspichiamo tuttavia che questa situazione sia momentanea – prosegue il capogruppo – e che si possa terminare insieme questo scorcio di consigliatura, dando le risposte concrete che la cittadinanza si aspetta da noi».
Intanto il gruppo consiliare del partito di Storace ha rivolto un'interpellanza al sindaco sempre sulle “partecipate” nella quale si chiede, tra l'altro, come vengano dati gli incarichi o gestiti gli appalti, «poiché si tratta di società private che sfuggono al controllo del Consiglio comunale». «In realtà – conclude Galosi – il responsabile di questa “impasse” non è soltanto Celani. La colpa è anche dei partiti di maggioranza: le nuove nomine possono creare seri problemi a pochi mesi dal voto».