Spettacolo, proposta di Legge regionale

Spettacolo, proposta di Legge regionale

Minardi: «Colmato un vuoto legislativo in un settore strategico»

Questo, secondo Luigi Minardi, assessore  regionale alla  cultura, l’obiettivo principale della proposta di legge regionale “Disciplina degli interventi regionali in materia di spettacolo”, approvata dalla Giunta regionale nella seduta odierna. «Con il licenziamento del nuovo testo normativo e la sua trasmissione al Consiglio regionale per la definitiva approvazione, si chiude una lunga fase consultiva -  aggiunge  l’assessore - caratterizzata  da un’intensa partecipazione e  da un atteggiamento molto costruttivo da parte degli enti locali e dei soggetti  pubblici e   privati.  La  proposta di  legge, una delle prime  ad essere approvate  sulla base del titolo V della Costituzione che attribuisce alle Regioni poteri concorrenti in materia di programmazione dei servizi culturali, colma, inoltre,  un  pesante vuoto legislativo  in un settore  strategico per lo sviluppo del territorio, come quello della  cultura, che negli ultimi anni ha fatto registrare  una progressiva  diminuzione degli  investimenti». Quattro, secondo Minardi, i punti più importanti della legge: «individuazione dei soggetti di primario interesse  regionale in ciascuno dei settori dello spettacolo dal vivo  e del cinema e dell’audiovisivo; introduzione del fondo di anticipazione per lo spettacolo dal vivo per garantire l’utilizzo  tempestivo delle  risorse  statali assegnate fino a un massimo del  90 per cento del con tributo statale  riscosso l’anno precedente: l’erogazione dei contributi  - precisa  -  consentirà di alleviare la sofferenza  finanziaria di  molti enti costretti a  ricorrere  alle banche  e a pagare pesanti interessi». Oltre a  razionalizzare gli interventi  finanziari e perseguire  obiettivi realizzabili, la proposta di legge consente, anche, ricorda l’assessore, di promuovere lo sviluppo e la qualificazione delle sale cinematografiche, affidando ai Comuni  l’autorizzazione a realizzare o trasformare gli immobili e gli spazi destinati a sale in caso di  capienza compresa  tra  300 e 500 posti,  e alla Regione  il compito di rilasciare il permesso  per un numero di posti superiore a  500. 
Il testo, in tutto 15 articoli, contiene aspetti innovativi anche nella promozione e nell’ organizzazione del settore  dello  spettacolo  dal vivo: teatro, musica, danza, spettacoli di strada e  circensi, attività  cinematografiche e  audiovisive abrogando di fatto vecchie regionali, come la legge n. 16 dell'81 sulla "Promozione delle attività culturali" e la legge n. 20 del '96 ''Interventi della Regione a favore dell'Associazione, poi Fondazione Rossini Opera Festival e dell'Associazione Arena Sferisterio Teatro di tradizione per la promozione turistico-culturale". Leggi ritenute oggi incapaci di affrontare i mutamenti del sistema e di far fronte al progressivo aumento della domanda. In questo senso assumono  particolare rilievo – è  sottolineato nella relazione alla proposta - la predisposizione da parte del Consiglio regionale  di un piano pluriennale dello spettacolo contenente  priorità e strategie di sviluppo  e la presentazione, da parte della Giunta regionale, di un programma annuale di riparto delle risorse secondo criteri legati alla  qualità e alla quantità delle attività svolte.