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Alle ultime elezioni Ciccanti è andato contromano
«LUdc perde consensi dappertutto. Il fenomeno non è circoscritto alle nostre zone»
Lui alle ultime elezioni è andato contromano, non ipotizziamo neppure che poi voglia raggiungere la sponda politica opposta, non potremmo mai capacitarci, e crede che contromano siano andati gli altri, sindaci compresi, di cui tutto si può dire meno che abbiano dimostrato incoerenza. Noi siamo stati eletti dagli elettori di centro destra, anzi se permette siamo andati oltre visto che nei piccoli centri c’è attenzione soprattutto alle persone ed al loro modo di amministrare.
Noi, e gli elettori, che non sono andati contro mano, in senso politico s’intende, hanno mostrato coerenza e votato centro destra. Tutto qua. Il fatto che l’Udc abbia perduto consensi dappertutto dimostra che il fenomeno non è rimasto circoscritto ai territori da noi amministrati. Non siamo stati noi a non sostenere un candidato o un progetto, bensì chi ha poco compreso parlare bene di Berlusconi per sette anni e parlarne, improvvisamente, male il giorno dopo, molto più velenosamente di quando facesse il centro sinistra.
Forse non ci siamo fatti comprendere, perché troppo oberati ad amministrare concretamente e poco prigionieri delle chiacchiere che albergano nei compassati ritmi dei palazzi romani, e perché impegnati nel nostro lavoro privato, visto che i sindaci hanno anche una privata professione.
Il nostro intento, spiegato di fronte alle 1.200 persone di Villa Alvitreti, è quello di metter e insieme le esperienze ed il meglio del pensiero del centro destra piceno, UDC compreso ovviamente, per dare un impulso nuovo a questo territorio vessato e mortificato.
Crediamo che la netta connotazione territoriale sia stato il segno lasciato in quella riunione, di un Piceno che, rispetto ad altre province, vive una difficoltà a parte rispetto al contesto regionale, quasi da connotarlo come zona franca. Ed è quello che abbiamo chiesto a coloro che si accingevano ad essere eletti, non perché beniamini di alcuno, bensì perché i primi interlocutori per i problemi delle zone da noi amministrate. Noi non abbiamo sposato alcun parlamentare, solo l’ideale che essi portano appresso e gli interessi locali.
Inoltre, vista l’esperienza del nostro parlamentare, non avremmo mai pensato che rivangasse la storia della divisione della provincia. Grave ingenuità. Di fronte a sindaci che si sono fortemente battuti, hanno messo la faccia di fronte ad una unilaterale ed iniqua frammentazione, dall’altra parte Lei apparteneva a quel partito dove un alto esponente UDC ( ora ex ) determinava la provincia di Fermo e Lei si limitava solo a richiedere il numero legale quando i buoi erano già fuggiti per le terre.
Altro che evitare questo argomento! Sarà, al pari della crisi occupazionale, di un piano di viabilità degno di un capoluogo di provincia e di una sempre maggior sinergia con la provincia di Teramo, il nostro fermo programma. Di adesioni ed incoraggiamenti ne abbiamo tantissimi.
Gli elettori, già o ancora UDC insieme a chi ha sposato la causa del Pdl, o ancora chi ha come unico obbiettivo il nostro territorio, saranno i nostri primi interlocutori, al di fuori di ogni logica di partita che poco interessa.
Siamo certi che gli elettori della UDC daranno il giusto impulso alla risoluzione dei problemi del Piceno e speranzosi che, coerentemente con il Suo pensiero più volte ribadito, Lei possa concordare la nostra azione. Sarebbe delittuoso, per noi, ma forse anche per Lei, trovarlo fra qualche tempo dall’altra parte della riva politica».