come Giuseppe Laversa, Angela D'Augello, Emidio Luzi e Antonella De Santis. «Il PS rischia di scomparire in un contesto europeo – dice il segretario provinciale Antonio D'Isidoro - mentre il socialismo si rafforza, in Spagna con Zapatero i socialisti governano per la seconda legislatura riaffermando la laicità dello Stato. In Italia il PS è un baluardo nella cultura del lavoro, del riformismo e dell'ambiente. Negli slogan elettorali dei cosiddetti grandi partiti mi pare regni l'immaginazione, è sempre tutto emergenza mentre in realtà i temi trattati sono consuetudine da anni. Il pericolo serio è che aumenti l'astensione dal voto considerando che nel 2006 9 milioni di italiani hanno disertato le urne». Per D'Isidoro nei programmi elettorali dei “grandi” sono deboli le iniziative a sostegno dei giovani, dell'etica dell'infanzia con schiaffi alla maternità rappresentata dalla riaperta battaglia sulla legge 194. «E per innalzare i salari dei lavoratori – aggiunge Antonio D'Isidoro – si sostiene la necessità che questi producano di più senza pensare che i lavoratori italiani hanno i salari più bassi d'Europa. Mentre Bersani sollecita il PD a usare di più la parola “sinistra”. Scuola quasi dimenticata nonostante la maglia nera certificata dall'Europa. E' importante regolare l'autonomia nelle superiori per arrivare ad una valutazione complessiva dello studente: la scuola come matrice dell'unità nazionale per conseguire ricerca e innovazione. E per l'università in città occorre considerare che due atenei su tre sono in dissesto, occorre pensare a corsi con la mente alla flessibilità cui i tempi ci chiamano, con un forte patto tra cittadinanza e imprese». «La diaspora socialista sta invertendo la sua rotta – dice l'europarlamentare Alessandro Battilocchio – i cervelli torneranno nel Pse, mentre la coperta del Pd appare sempre più corta con contraddizioni palesi: parla Massimo Calearo di Federmeccanica e si arrabbiano gli operai del Pd, parlano i giustizialisti e si arrabbiano i garantisti, parla la Binetti e insorge la Bonino. Ci restano pochissimi giorni per vincere la nostra sfida di superare la soglia di sbarramento del 4%, ed io sono convinto che ce la faremo. Ma serve l'impegno concreto e costante di ognuno di noi, che dovremo spiegare ai nostri amici, parenti, conoscenti per quale motivo senza un partito socialista l'Italia è un paese meno libero, meno democratico e meno giusto. Ci accingiamo a concludere questa campagna elettorale difficile – ha aggiunto Battilocchio - che ha visto il nostro partito assumere una posizione coraggiosa in nome dell'autonomia e dell'identità. Abbiamo rimandato al mittente gli inviti di chi ci invitava ad ammainare bandiera, ed abbiamo scelto di correre da soli, certi che eleggeremo i nostri rappresentanti sia alla camera che al senato: il Partito Socialista sarà la vera sorpresa delle prossime elezioni».