Cannabis, interviene l'assessore Mezzolani

Cannabis, interviene l'assessore Mezzolani

«Il provvedimento riguarda un numero molto ridotto di pazienti»

1)    Il provvedimento riguarda un numero molto ridotto di pazienti (poche decine l’anno al massimo) affette per lo più da un dolore grave e cronico che non risponde agli altri trattamenti disponibili;

2)    I farmaci a base di cannabinoidi (perché di farmaci si tratta) di cui si occupa il provvedimento possono essere dispensati già da un anno sulla base di un Decreto del Ministero della Salute;

3)    Questi farmaci debbono essere prescritti sotto la responsabilità del medico specialista che si occupa del caso (il più delle volte un paziente con malattia oncologica o grave malattia neurologica);

4)    Il farmaco non è disponibile in Italia per cui va importato da altri paesi, previa autorizzazione del Ministero della Salute;

5)    In assenza di un provvedimento regionale c’è il rischio che i pazienti cerchino di procurarsi da soli i farmaci in questione attraverso un faticoso percorso tra medici, farmacie e Ministero;

6)    Con questo provvedimento si offre l’opportunità ai pazienti, che purtroppo hanno bisogno di questi farmaci, di avere un percorso organizzato dal Servizio Sanitario Regionale;

7)    Questo percorso coinvolge gli specialisti neurologi ed oncologi che hanno in cura i pazienti che potrebbero beneficiare del trattamento, le farmacie ospedaliere che inoltrano la richiesta al Ministero della Salute e quest’ultimo che autorizza l’importazione dall’estero;

8)    Questa procedura utilizza procedure già operative in Italia che hanno portato ad autorizzare l’importazione dei farmaci in questione per meno di 200 casi in tutta Italia nel 2007;

9)    I costi per una Regione sono contenuti in poche decine di migliaia di euro al massimo, costi che peraltro verrebbero sostenuti per altri farmaci qualora non si rendessero disponibili i farmaci derivati dai cannabinoidi;

10)   Il trattamento deve iniziare in ambito di ricovero ospedaliero e può continuare per un massimo di 6 mesi a livello domiciliare;

11)  Ogni mese lo specialista rinnova la prescrizione, e quindi rivaluta la situazione;

12)  Certamente, come è logico,  vi sono ancora punti di vista discordanti almeno in parte a livello scientifico, ma certo non si può avere opinioni diverse sulla drammaticità delle situazioni cui si cerca di dare una risposta e sull’opportunità di non lasciare soli i pazienti a cercarsi una soluzione.

Sarà operativa «nel più breve tempo possibile» la procedura ideata dalla Regione Marche, prima in Italia, per l'utilizzo di farmaci cannabinoidi da parte di pazienti affetti da patolgie neurologiche degenerative o oncologiche molto gravi. Lo assicura l'assessore alla salute Almerino Mezzolani. «Noi abbiamo varato una delibera quadro - spiega - ora daremo corso quanto prima ad una tabella di indirizzo».  Per Mezzolani, quella della Regione Marche è una scelta a favore dei pazienti. «Prima, dietro una precisa prescrizione medica specialistica, che comunque si basava sulle tabelle ministeriali - ricorda - era il paziente che doveva attivarsi, chiedendo l'autorizzazione al ministero e poi avviando un percorso tortuoso per reperire i farmaci». Con il regime autorizzativo voluto dalla Regione, sempre partendo dalla prescrizione specialistica, «sono le farmacie ospedaliere a rivolgersi al ministero e ad attivarsi per trovare i medicinali. Abbiamo fatto due cose - ribadisce l'assessore - abbiamo semplificato la vita a persone afflitte da gravi sofferenze e spesso in fase terminale, e ci siamo fatti carico, anche economicamente di questi medicinali». Medicinali che, assicura, «costeranno poco al Servizio sanitario regionale, forse qualche decina di migliaia di euro. Per altro per questo tipo di malati già era previsto un rimborso dei farmaci di altro genere. Ovviamente questo percorso in cui lo specialista pubblico attraverso le farmacie ospedaliere pubbliche - aggiunge Mezzolani -  previa autorizzazione del Ministero della Salute, consente la disponibilità del farmaco per il paziente si conclude con una copertura dei relativi costi da parte del Servizio Sanitario Regionale.
Speculare sulla malattia - conclude -  e sulle particolari condizioni che vivono alcune fasce di pazienti ed i loro familiari è quantomeno irrispettoso nei confronti del dolore».