Gasparri: l'uso della cannabis è contro la legge

Gasparri: l'uso della cannabis è contro la legge

Don Albanesi: «Se cannabinoidi usati per necessità, poco importa quale sia il principio attivo»

Lo annuncia l'on. Maurizio Gasparri di An-Pdl a proposito della decisione dell'esecutivo regionale di autorizzare i servizi di farmacia delle Aziende ospedaliere, dell'Inrca e dell'Azienda sanitaria regionale unica a erogare cannabinoidi per uso terapeutico, a carico del Servizio sanitario regionale. «Non ci sono dati scientifici certi - sostiene Gasparri - sui benefici dell'uso della cannabis e lo stesso mondo medico è fortemente combattuto. Non solo, quindi, non ci sono gli estremi di legge per somministrare cannabis gratis, ma soprattutto non c'é il supporto di un dato scientifico. Prova ne è il fatto che deve essere il paziente a farne richiesta esclusiva, non potendo il medico assumersi la responsabilità di somministrare quella che comunque resta una sostanza psicotropa. Pensavamo - afferma poi Gasparri, attaccando la decisione sul piano politico - che con la caduta del governo Prodi ci saremmo liberati per sempre dall'incubo di una sinistra superficiale che liberalizza l'uso della droga. La decisione della regione Marche, disposta a sborsare milioni di euro per l'acquisto delle 'compresse verdi', è uno scatto in avanti intollerabile che va denunciato. Sull'uso terapeutico della cannabis - conclude - sono state dette solo tante bugie con l'unico chiare obiettivo che ha sempre avuto la sinistra: la legalizzazione della droga».

«Non ci vedo nulla di eccezionale. La gestione del dolore è una cosa molto seria e l'Italia, su questo punto, era in ritardo». Così don Vinicio Albanesi, responsabile della Comunità di Capodarco, e, da alcuni mesi, presidente del Comitato d'indirizzo dell'Inrca (l'Istituto di ricovero e cura per anziani) stronca sul nascere le polemiche sulla decisione della giunta regionale delle Marche di autorizzare l'uso dei cannabinoidi a scopo terapeutico. Polemiche "fuori luogo", dunque, per don Albanesi, secondo cui se si usano cannabinoidi «per necessità, poco importa» quale sia il principio attivo impiegato: «D'altra parte - argomenta - la natura è piena di scoperte in termini di molecole, fabbricate ma anche naturali». Don Albanesi ricorda poi che l'impiego terapeutico della cannabis è suggerito per alcune patologie: è indicato, ad esempio, per la spasticità secondaria, nelle malattie neurologiche, nella nausea e nel vomito non sufficientemente controllati indotti da chemioterapia o radioterapia, nel dolore cronico neuropatico. «Forse - commenta - è nell'immaginario collettivo che si abusi di queste sostanze, ma mi sembra che ci siano farmaci ancora più potenti. Che poi questa prescrizione venga abusata, è un altro discorso. L'importante è che non diventi una scorciatoia. Ma, in definitiva, non mi sembra che ci sia nulla di eccezionale o pericoloso».

«Ci vuole proprio un bel coraggio a complicare la vita a persone come me, malate di sclerosi multipla che si curano con la cannabis». Così Pino Cucci, candidato indipendente per la Sinistra Arcobaleno al Comune di Roma e gravemente malato, replica a Maurizio Gasparri che ha oggi fortemente criticato la decisione della regione Marche di autorizzare l'erogazione a carico del Ssn di cannabinoidi. «Lei che conosce così tanto le droghe - dice Cucci al parlamentare - abbia almeno la decenza di fornire dati scientifici rispetto alle conseguenza dell'utilizzo della cannabis, lo faccia perchè io questi disastri, in anni di utilizzo diretto della sostanza, non li ho visti. La cannabis, e soprattutto i suoi principi naturali, mi permettono di vivere in maniera dignitosa la mia malattia e mi tolgono dolori che nessun farmaco mi ha mai tolto. Inoltre, mi riducono notevolmente spasticità, incontinenza e prurito irrefrenabile. Io sono pronto a incontrarla pubblicamente con una montagna di dati - conclude - e con un'esperienza diretta degli effetti di un farmaco che lei non conosce. Quando vuole, io sono disponibile».