Varata una colata di cemento, non importa il finanziamento pubblico

Varata una colata di cemento, non importa il finanziamento pubblico

Cinque Comuni marchigiani (Jesi e Ripatransone in primis) hanno già avviato i contratti di quartiere

per contribuire a fare chiarezza sul tema che interessa il popoloso quartiere di Monticelli.
I cittadini di Monticelli lo sanno bene che la variante urbanistica  finalizzata alla realizzazione di progetti privati per oltre 100.000 mc di cemento e i finanziamenti pubblici collegati al Contratto di Quartiere SONO DUE COSE COMPLETAMENTE E GENETICAMENTE DIVERSE!!!! Tra loro immiscibili e nettamente separate che avranno tempi, iter e risultati diversi.
Infatti la maggioranza di centrodestra, con il Sindaco Celani in testa, ha deciso nel Consiglio che si è tenuto in data  8 ottobre 2007  di respingere la mozione del centrosinistra  finalizzata ad annullare la variante urbanistica in assenza di finanziamento pubblico.
Per la Destra ascolana Il finanziamento pubblico NON E’ PIU’ UN PROBLEMA!!! Se arrivano o meno i 5 miliardi di euro per realizzare  i progetti pubblici, questo non impedisce che il privato possa fare quanto stabilito dal voto del consiglio comunale che ha autorizzato una delle più grandi lottizzazioni e speculazioni edilizie degli ultimi vent’anni anni.
Indipendentemente dai finanziamenti pubblici, infatti, i privati possono andare avanti tranquillamente con le realizzazioni di 100.000 mc di nuove costruzioni. Ed era quello che voleva il sindaco ingegnere Celani!
Centomila metri cubi di costruzioni che non servono assolutamente ai bisogni e alle esigenze dei cittadini del quartiere perché renderanno invivibile per densità di traffico e carico insediativo
Come si spiega un centro commerciale (l’ennesimo) davanti all’ospedale Mazzoni???
Sollecitare questa speculazione è insensato ed inspiegabile. Farlo prima delle elezioni politiche, come promesso da Tega, è il segnale di un  intervento scorretto e discutibile, proprio in piena campagna elettorale che vede tutta la debolezza politica del Partito delle Libertà di Ascoli, il quale non ha ottenuto alcun candidato locale a rappresentare il territorio in Parlamento. E a 10 giorni di distanza dalle elezioni, forse, ci proporranno l’ennesima cambiale da votare in Consiglio Comunale.
Richiamare i tempi e gli obblighi della Provincia risulta sfrontato e provocatorio, visto che dopo 4 anni tutto è in mano al Comune e la Provincia non è a conoscenza di una virgola dell’iter urbanistico.
Vogliamo ricordare, infine, che gli altri cinque Comuni marchigiani (Jesi e Ripatransone in primis), che hanno firmato nell’aprile 2007 il protocollo d’intesa e la convenzione urbanistica con l’allora Ministro Di Pietro e il Presidente della Regione Marche Spacca hanno già concluso avviato i loro contratti di quartiere per mezzo di finanziamenti pubblici concretamente ricevuti rispettando diligentemente tutti i termini e le scadenze dei progetti. Sono infatti già attivi i cantieri dei lavori di riqualificazione nei loro territori a beneficio delle popolazioni amministrate con attenzione e sensibilità. Ascoli sconta come sempre l’incapacità amministrativa di Celani che non riesce mai a coinvolgere i privati nel modo corretto per la città e  senza  i soliti pasticci amministrativi.

                                    

Domenico Procaccini
(capogruppo comunale PD)

Roberto Mascetti
(capogruppo comunale PRC)

Emidio Catalucci
(capogruppo SD)