«Da due anni Giunta provinciale e assessori ascolani lavorano a questo complesso percorso»
Detto questo, all’attuale Giunta provinciale, come noto, la legge ha attribuito il compito di procedere agli adempimenti necessari. Il presidente Rossi, anche se molti fingono di non saperlo, più di un anno fa ha istituito, pur non essendo prevista dalla suddetta legge, una Commissione paritetica per la divisione della provincia proprio per offrire un momento istituzionale nel quale anche i Sindaci e i rappresentanti istituzionali dell’ascolano potessero portare il loro contributo e le loro ragioni nel difficile percorso della divisione del patrimonio e del personale. Per la cosiddetta “parte ascolana” ne fanno parte i sindaci Celani, Gaspari, D’Angelo, Petrucci e Pizzichini ed i consiglieri provinciali Ventura, Re, Crescenzi e Brugni. Colpisce il fatto che su 11 sedute finora tenutesi, il consigliere Brugni è stato presente una sola volta.
Comprendo che è senz’altro più facile non partecipare e poi dire “non sono d’accordo”. Ma se ci si continua a nascondere, certamente non si fa un buon servizio a questo territorio. Al contrario, gli assessori ascolani rispettano, pur non condividendola, una legge dello Stato e da due anni stanno lavorando insieme all’intera Giunta provinciale ed al suo Presidente a questo difficile e complesso percorso ben sapendo quello che significa per il nostro territorio.
Che la valutazione di Palazzo S. Filippo e della Cartiera papale sia uno dei nodi da sciogliere è noto da mesi. Che l’altro nodo, ancor più importante, trattandosi di persone, sia quello della ripartizione del personale, lo è altrettanto. Nel primo caso con pazienza, buonsenso e senza proclami sui giornali una soluzione possibile credo sia a portata di mano. Per il secondo, si sta costruendo con molta attenzione una proposta che riduca al minimo l’impatto sui dipendenti. Si sono anche approfondite alcune fondate riflessioni elaborate dall’associazione “Provincia nova” relative, ad esempio, alla valutazione di origine ed entità di finanziamenti specificatamente vincolati agli interventi nel territorio ascolano e che, ragionevolmente, non dovrebbero essere considerati nella valutazione complessiva del patrimonio.
Certo, per Brugni ed il centrodestra ascolano è più facile stare dietro l’angolo ed alzare ogni volta l’asticella di una possibile soluzione: questo probabilmente si prepara a fare. Per il centrosinistra invece, che governa questo territorio e che si candida alla guida della città, è una grande prova di responsabilità: deve dimostrare di saper governare questo passaggio non “con la pancia” (che vorrebbe ribaltare il tavolo), ma con la testa (che invece impone di trovare una soluzione sostenibile), ben sapendo che l’alternativa è quella di un commissario ad acta che risolverebbe tale questione con un approccio semplicemente ragionieristico.
Governare deriva dal latino “gubernare”, cioè “reggere il timone”: chi ambisce ad essere forza di governo in questa città non può inseguire il centrodestra cittadino nel suo “tanto peggio, tanto meglio”. Deve dimostrare di non voler abbandonare il timone, di non scappare di fronte alle difficoltà perché solo così sarà credibile quando si candiderà di fronte ai cittadini a risolvere i problemi, enormi, di Ascoli».