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Rossi: mortificante l'indisponibilità di Spacca per il Piceno
«Preoccupa che il presidente stenti a dare seguito al "Programma speciale per il Piceno"»
Il progetto intende avviare un confronto con i 30 rappresentanti di associazioni datoriali, organizzazioni sindacali, enti, istituzioni e università del Piceno sul documento per "una possibile strategia dal basso per il sostegno dell'economia della provincia di Ascoli Piceno a breve -medio termine", condiviso e sottoscritto dagli stessi soggetti il mese scorso.
L'appuntamento in questione, faticosamente ottenuto dal sottoscritto per il 10 marzo scorso, era stato annullato dalla Regione all’ultimo momento e posticipato, su indicazione della stessa Regione, al 19 marzo. Ieri pomeriggio, 17 marzo, l’impegno è stato nuovamente annullato senza neppure una giustificazione dal presidente Spacca che ha indicato, quale sostituto, l’assessore Marcolini. Con tutto il rispetto dovuto all’assessore, abbiamo deciso di annullare la convocazione del Tavolo ritenendo indispensabile la presenza del massimo responsabile dell’amministrazione regionale.
Pur comprendendo la gran mole di impegni del Presidente della Regione, appare francamente strano che egli non trovi il tempo di incontrare, non "l'umile" Presidente di una delle 4 Province (…o 5 se si preferisce) ma l'intera rappresentanza di un territorio che peraltro sta attraversando un momento di così forte sofferenza ed apprensione.
Ma al di là degli aspetti formali, preoccupa ed inquieta che il presidente Spacca stenti a dare seguito e sostanza al prospettato "Programma speciale per il Piceno" da lui annunciato proprio ad Ascoli il 10 Dicembre dell'anno passato in occasione della giornata delle Marche, allo scopo di allineare gli indicatori del mercato del lavoro e dell'economia locale al resto del territorio regionale. Infatti i primi segnali che arrivano dalla Regione in relazione alla ripartizione dei Fondi 2007/2013 destinati alle aree sottoutilizzate (FAS) non appaiono affatto confortanti.
In un recente incontro avvenuto in Regione è emerso che lo stesso Spacca intenderebbe destinare alle infrastrutture dei territori provinciali appena 60/70 milioni di euro su 230, ripartendoli "equamente" tra le 4 province attualmente esistenti, senza tener conto degli obiettivi prioritari di riequilibrio socio economico indicati dalla delibera CIPE in materia e senza considerare la nascita della quinta Provincia. L'ipotesi di ripartizione appare peraltro provocatoria se si considera che nelle province di Macerata ed Ancona si stanno investendo ben 2 miliardi di euro per le faraoniche quanto discutibili infrastrutture della "Quadrilatero".
Al cospetto di tale situazione, appaiono "briciole" le sacrosante richieste per complessivi 47 milioni di euro della Provincia di Ascoli per realizzare l'elettrificazione della tratta ferroviaria Ascoli - Porto d'Ascoli, il completamento della bretella di San Benedetto sino all'Albula ed il collegamento strategico della Mezzina tra la Girola e Campiglione di Fermo. Ciò che preoccupa, peraltro, è che nel caso la richiesta venisse elusa sarebbe difficile individuare altri canali di finanziamento per tali interventi entro il 2013!
Non sembra trovare l'attenzione della Regione neppure la richiesta di integrazione delle risorse dell'Asse 5 del FESR per consentire ai 73 Comuni del Piceno di attuare lo straordinario progetto intergrato di valorizzazione delle risorse naturali e culturali per creare occasioni di lavoro e marketing territoriale. Tutto tace, infine, per le altre proposte contenute nel suddetto documento "piceno", da tempo nelle mani del Presidente Spacca.
Nessuno vuole ignorare le difficoltà che il Presidente della Regione deve affrontare per comporre un complesso quadro regionale di necessità ed aspirazioni ma il miglior modo di affrontare tali difficoltà, a mio modesto parere, è il confronto aperto ed il dialogo costruttivo, non certo l'autoreferenzialità e la latitanza che appare da tali comportamenti.
Pur non essendo mai stata mia intenzione scatenare inutili polveroni o anacronistiche dispute tra territori, di fronte a tutto ciò ritengo doveroso, in un momento come questo, lanciare un segnale di allarme invitando tutti i rappresentanti istituzionali nonché gli attori dello sviluppo economico del territorio ad attivarsi affinché l'importante lavoro di progettazione comune delle strategie per il rilancio dell'economia picena possa riscuotere la dovuta attenzione e trovare la migliore attuazione nell'interesse dell'intera comunità locale».