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Castelli: la Regione magicamente si scorda del Piceno
«Il centro-sinistra è arrivato persino a negare che esistano squilibri territoriali a danno del Piceno»
Uno strumento fondamentale per le politiche attive del lavoro visto che, nell’arco dei sei anni, consentirà l’utilizzo di qualcosa come 280 milioni di euro nel settore della formazione e del lavoro.
Ci saremmo aspettati che il centro-sinistra regionale, dopo tante assicurazioni verbali del Presidente Spacca, ponesse la giusta attenzione alle esigenze del Piceno che notoriamente rappresenta il territorio più debole delle Marche sotto il profilo dell’occupazione.
Ancora un volta, invece, le nostre attese si sono scontrate con il cinismo della Regione. Il centro-sinistra anconetano infatti non solo ha omesso fissare priorità specifiche in favore del Sud delle Marche ma è arrivato persino a negare che esistano “squilibri territoriali” a danno del Piceno.
Sembra una barzelletta ma purtroppo non lo è.
Basti leggere la pagina n.9 dell’atto approvato oggi che, di seguito, si riporta testualmente:
“Le ridotte dimensioni territoriali della regione e la sostanziale omogeneità del tessuto produttivo locale consentono di considerare il mercato del lavoro marchigiano come un contesto tendenzialmente uniforme e ciò giustifica, nell’ambito del presente Programma, la definizione di una strategia di intervento per il 2007-2013 non articolata a livello territoriale.”
Insomma il centro-sinistra ci dice che nelle Marche, in materia di lavoro, non esistono squilibri apprezzabili. Poco importa alla Giunta Regionale che il tasso di disoccupazione ad Ascoli risulti quattro volte superiore a quello di Ancona a Pesaro. Poco importa che le cronache locali riportino, giornalmente, i bollettini di guerra sulle chiusura continue di aziende picene.
Ogni commento è superfluo. L’importante è che sindacati e lavoratori non dimentichino queste vergognose lacune dell’ente regione».