La società comunale, per il tramite della ditta SATO che evidentemente, in forza di un incarico, provvede ai lavori di gestione, nel giro di pochi giorni espleta le formalità del caso e produce un preventivo di spesa, tutto compreso, di 498,00 euro. L’utente ritenendo la richiesta esosa, si rivolge nuovamente alla Piceno Gas, la quale con un proprio tecnico, esperiti i dovuti accertamenti richiede alla utenza stessa per il medesimo allaccio ma con una tipologia più semplice, la somma omnicomprensiva di 157,00 Euro.
La differenza sta nel fatto che la SATO avrebbe effettuato un allaccio direttamente dalla rete principale con uno scavo lungo la strada e la collocazione di tubature verso l’abitazione con i relativi costi mentre la Piceno Gas avrebbe praticato una più semplice ma altrettanto efficace derivazione a T da un’altra tubazione gas presente lungo il muro condominale della casa della utenza richiedente.
Il giornale (ed anche il sottoscritto interpellante) si chiede come mai una così grande differenza per eseguire un’opera (la stessa opera) di così comune ordinarietà tanto da comportare una maggior costo di ben 340,00 euro (quasi 680.000 delle vecchie lire)!!!
Nel successivo numero di Gennaio 2008 di Picus, la SATO per voce del suo legale (???) giustifica il maggior onere richiesto dalla ditta per il fatto che, a suo dire, gli allacci proposti dalla Piceno Gas non risulterebbero “tecnicamente e legalmente idonei”, la qual cosa non può non destare qualche preoccupazione trattandosi dell’operato di una società a totale partecipazione comunale.
Sulla vicenda non si può non rilevare quanto segue:
Se la ditta SATO ha ragione, la Piceno Gas fino ad ora, praticando allacci con semplici derivazioni a T da tubi esistenti, a sempre operato nella irregolarità, stante quanto asserito dal legale della ditta e ciò sarebbe di inaudita gravità;
Se invece le soluzioni più semplici ed economiche prospettate dalla soc. Piceno Gas rientrano nella norma e non creano pregiudizio né sotto l’aspetto legale né tecnico né soprattutto della sicurezza, non si comprende come possano essere richiesti 340,00 Euro in più rispetto alla soluzione tecnicamente ed economicamente più idonea.
Ciò posto lo scrivente Consigliere Comunale del Gruppo consiliare “La Destra”, tenuto conto peraltro che, a quanto a lui risulta, nessuna smentita o nota chiarificatrice è pervenuta da parte della Piceno Gas, sull’argomento, interpella la SV. Per conoscere:
a.Se effettivamente, come asserito dal legale della SATO, il tipo di allaccio praticato con una semplice derivazione a T sia “tecnicamente e legalmente non idoneo”
b.Se in caso di risposta affermativa, per quale motivo la Piceno Gas ne abbia consigliato la sua esecuzione ovvero se in caso invece di risposta negativa, non abbia smentito quanto asserito dalla SATO stessa;
c.Che tipo di convenzione è attualmente in essere tra la Piceno Gas e la ditta SATO ed in conseguenza di quale appalto (se gara ad evidenza pubblica ovvero a trattativa privata od altro)
d.Che tipologia viene di norma tecnicamente praticata per la realizzazione degli allacci delle utenze private alla rete gas pubblica (se cioè direttamente dalla condotta principale o con derivazione a T dalle tubature presenti in loco o altro)
e.Se i prezzi applicati nei preventivi sono convenzionati ovvero fanno parte di listini avente corso ufficiale (come ad es. Prezziari regionali ecc.)
f.Chi ha il compito di programmare, progettare e vigilare sulla idoneità degli interventi e di certificarne la conformità;
g.Se sia del tutto normale che un utenza debba rimostrare verso la società comunale per vedersi decurtato il proprio preventivo di spesa di 340,00 Euro che altrimenti avrebbe pagato, senza colpo ferire, se non avesse avuto l’ardire di protestare.
Si richiede risposta scritta ed al prossimo consiglio comunale utile».
Per vedere l'articolo al quale si fa riferimento: http://www.picusonline.it/public/File/Picus/picus%209%20mens_%20nov_07.pdf