Napolitano nelle Marche: troppo divario nello sviluppo

Napolitano nelle Marche: troppo divario nello sviluppo

Nel pomeriggio in programma un incontro con gli studenti, e un concerto, al Teatro delle Muse

Spero non si dimentichi durante la campagna elettorale», ha detto il presidente della Repubblica durante un convegno all'Università Politecnica delle Marche. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha iniziato stamane la sua visita nelle Marche all'Università Politecnica, dove partecipa a un seminario sull'"Economia marchigiana nel mercato globale". Ad accoglierlo, tra gli altri, il rettore Marco Pacetti e il presidente della giunta regionale Gian Mario Spacca. Napolitano si tratterrà nella regione oggi e domani. Questo pomeriggio sono in programma un incontro con gli studenti, e un concerto, al Teatro delle Muse, e una visita ai cantieri Crn del Gruppo Ferretti. Clio Bittoni, consorte del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è da oggi socia onoraria dell'Associazione Patronesse del Salesi. La presidentessa Vanna Vettori le ha consegnato il distintivo del sodalizio, in apertura della visita della first lady all'ospedale pediatrico Salesi di Ancona.  La signora Clio, accompagnata dalla moglie del prefetto Liliana D'Onofrio e accolta all'arrivo dal direttore generale dell'Azienda ospedale riuniti di Ancona, dal direttore del presidio Franco Dolcini, dal direttore sanitario Laura Polenta e dalla moglie del sindaco di Ancona Pia Piergiacomi ha portato in dono ai piccoli ospiti del nosocomio una raccolta di Dvd di cartoni animati. Le Marche creative, con l'esempio dello scenografo maceratese premio Oscar Dante Ferretti, e le Marche del fare, con una crescita del Pil del 2.6 %, un tasso di disoccupazione al 2,7%, il minimo nella storia della regione, e una crescita dell'export del 14%: è il quadro della regione che il governatore Gian Mario Spacca ha tratteggiato oggi per il presidente della Repubblica in occasione della prima tappa della visita di Napolitano nelle Marche, all'Università Politecnica.  «La nostra regione, soprattutto in questa delicata e complessa fase di incertezza, vuole condividere ed essere un riferimento - ha detto poi Spacca - per i problemi della comunità nazionale. Un riferimento capace di alimentare fiducia in quanti vogliono affrontare il futuro coniugando la crescita con la coesione sociale». Spacca si è infine rivolto a Napolitano come «l'autorevole e convinto garante della Costituzione, che incarna il patrimonio straordinario di valori scaturiti dalla storia gloriosa del nostro popolo». Valori che «Lei contribuisce a consolidare e diffondere con l'esempio della sua vita e del suo messaggio. La ringraziamo e gliene siamo particolarmente grati - ha concluso - perché è una testimonianza che avviene in una fase molto difficile nella vita del Paese e delle istituzioni».

Le Marche, una regione dove lo sviluppo economico si è realizzato senza fratture, hanno accolto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con una full immersion nei temi dell'economia e dell'impresa: occasione, un convegno all'Università Politecnica dedicato all'"Economia marchigiana nel mercato globale". Economisti e industriali di vecchia e nuova generazione - da Vittorio e Francesco Merloni a Diego Della Valle, passando per il papà delle Winx Iginio Straffi e il vice presidente dei Giovani di Confindustria Cleto Sagripanti - hanno prospettato al Capo dello Stato successi e difficoltà del continuare a intraprendere in un mercato sempre più globalizzato e "feroce". E Napolitano, che le Marche le conosce bene, ha lodato la tenuta del 'modello marchigiano', sottolineando la «singolare sintonia che realizza fra realtà produttiva, istituzioni e autonomie, restando in armonia con i valori della gente marchigiana». Un esempio che è l'opposto del "dualismo dello sviluppo italiano" che «non è solo fra nord e sud del Paese», ha ricordato Napolitano, e che è frutto di «formidabili energie creatrici che vengono dal mondo imprenditoriale e dal mondo del lavoro», e sono sostenute dal sistema istituzionale e da «intelligenze straordinarie, innovative e anticonvenzionali», come quella dell'economista Giorgio Fuà, il fondatore della Facoltà di Economia e l'Istituto di formazione manageriale Adriano Olivetti di Ancona. «Le Marche - aveva esordito nel suo saluto il presidente della Regione Gian Mario Spacca - sono una terra del fare, dove la disoccupazione è quasi inesistente (2,7%) e il tasso di crescita dell'export ha raggiunto il 14%». Certo anche qui i problemi non mancano, e li ha ricapitolati Diego Della Valle, citando «il disagio di tante famiglie e pensionati ad arrivare a fine mese». «Da dieci-quindici anni - ha aggiunto mister Tod's - tutti i politici dicono che salari e pensioni figurano al primo posto della loro agenda, ma spesso si limitano a cambiare cravatta o slogan pubblicitari». Nell'attesa, «siamo noi imprese ad aver fatto qualcosa, senza voler scavalcare i sindacati» ma coniugando «solidarietà e competizione, che qui nelle Marche, dove la reputazione personale e sociale è un concetto che ha ancora un senso, esistono da sempre». «Qui i giovani corrono - ha scherzato Vittorio Merloni, presidente della Indesit - ma anche noi vecchi corriamo, anzi forse corriamo di più, perché come diceva mio padre non c'é successo economico dell'impresa senza impegno per lo sviluppo sociale». «L'arma della creatività, che oggi è soprattutto design industriale - ha osservato Iginio Straffi, ad della Rainbow - è quella che può sostenere il Made in Italy nel mondo, anche in settori inediti, come i cartoon. Le fatine Winx sono nate fra i girasoli e la cupola di Loreto, tentando di sposare la creatività a contenuti culturali italiani ed europei». Da battistrada nel campo del design hanno fatto le aziende del Gruppo Guzzini, rappresentate da Adolfo Guzzini, ma anche nella meccanica c'è un primato mondiale che è nato qui, in Vallesina, quello delle macchine olearie del gruppo Maip di Gennaro Pieralisi, che al presidente Napolitano ha prospettato i i problemi dell'isolamento infrastrutturale della regione. Fra le prime regioni imprenditoriali d'Europa, ha ricordato Francesco Merloni, presidente della Mts, le Marche sono ancora oggi inserite felicemente in un contesto di "competizione globale internazionale", grazie alla struttura per distretti, alle fabbriche diffuse e all'alto livello di qualità della vita e dell'ambiente". Ma per reggere «devono creare condizioni di competitività territoriale», secondo il presidente della Confindustria regionale Federico Vitali. E molto c'è ancora da lavorare, ha ricordato a nome dei sindacati confederali Graziano Fioretti, segretario regionale della Uil, per combattere gli infortuni sul lavoro, il lavoro nero e l'evasione fiscale e contributiva.