«Non c'è eguaglianza sociale senza crescita economica». Per questo il Pd ha interesse a «far crescere le imprese». Ad Ascoli, sul palco con Veltroni, c'erano l'imprenditore Giovanni Lucci, che guida la Frigortecnica di Grottammare, che produce e progetta impianti per la lavorazione di prodotti agroalimentari e Domenica Virgili, operaia della Gifar, un'azienda calzaturiera anch'essa in procinto di chiudere. «La mia azienda sta chiudendo, lasciando il deserto per i lavoratori e beni mobili per sé, dopo aver avuto per anni sgravi e agevolazioni dalle istituzioni. Non chiediamo elemosine - ha detto la Virgili - ma il diritto di lavorare». Veltroni ha elogiato Lucci, un imprenditore di prima generazione che guida un'azienda con 158 dipendenti, di cui 122 diplomati e laureati, con un'età media di 33 anni, attiva soprattutto nei mercati esteri. «Il suo - ha detto il segretario del Pd - è un caso di scuola. Bisogna favorire la diffusione delle imprese, facendo distinzione però fra imprenditori e 'prenditori', cioé quelli che prendono i soldi e scappano, mentre gli altri rischiano in proprio. Sono questi ultimi gli imprenditori che noi abbiamo tutto l'interesse ad aiutare a fare impresa e a crescere». Per altro, secondo il leader del Pd, bisogna venire incontro a tutti,«ma con lo sguardo rivolto a coloro che hanno di meno» cioé ai lavoratori. Veltroni ha ricordato due circostanze: «I salari sono fermi dal 2000 e l'inflazione è a livelli mai raggiunti». Ma per i lavoratori serve anche "un sistema di regole comuni a livello internazionale", affinché ci sia "una soglia di diritti quasi uguale" per tutti.
«Prodi ha fatto un miracolo nella conduzione della sua maggioranza». «Prodi - ha dichiarato Veltroni - ha avuto ministri che un giorno sì e uno no minacciavano le dimissioni, ministri che sono scesi in piazza contro il pacchetto welfare approvato da 5 milioni di lavoratori. In un paese civile - ha detto ancora - questo non succede e non succederà se vinceremo le elezioni».