Veltroni ad Ascoli: difendere e sostenere chi lavora

Veltroni ad Ascoli: difendere e sostenere chi lavora

«Non c'è eguaglianza sociale senza crescita economica»

 «Perciò bisogna difendere e sostenere chi lavora: gli operai, ma anche gli imprenditori quelli veri che investono e rischiano» Secondo il segretario del Partito Democratico, oggi, spesso è difficile fare impresa, anzi «è un'impresa fare impresa». Bisogna puntare su chi investe in innovazione e sicurezza e servono infrastrutture, «in particolare ci vuole una politica del trasporto su ferro, che questo Paese non ha mai avuto. Per noi - ha aggiunto - il tema del lavoro è centrale, bisogna rafforzare la ricchezza e redistribuire i diritti, il primo dei quali è che il lavoratore torni a casa la sera» che si lavori in condizioni di sicurezza.  «Quando saranno presentate le liste, bisognerà fare un'operazione di controllo». Veltroni ha ricordato:  «siamo stati i primi a dire che le leggi debbono essere fatte da chi ha rispettato le leggi e quindi che non ci debbono essere in lista persone condannate in primo grado. Dopo, lo hanno fatto anche gli altri. Gli altri non sono obbligati a farlo - ha sottolineato - ma se lo dicono poi lo debbono fare. Qualche giorno fa ho detto che avevamo sei punti di distacco tra noi e il Pdl e oggi questo dato è confermato. A gennaio c'era un distacco di 13 punti - ha fatto presente - oggi di sei e ad aprile, se la matematica non è un'opinione».

«Non c'è eguaglianza sociale senza crescita economica». Per questo il Pd ha interesse a «far crescere le imprese». Ad Ascoli, sul palco con Veltroni, c'erano l'imprenditore Giovanni Lucci, che guida la Frigortecnica di Grottammare, che produce e progetta impianti per la lavorazione di prodotti agroalimentari e Domenica Virgili, operaia della Gifar, un'azienda calzaturiera anch'essa in procinto di chiudere. «La mia azienda sta chiudendo, lasciando il deserto per i lavoratori e beni mobili per sé, dopo aver avuto per anni sgravi e agevolazioni dalle istituzioni. Non chiediamo elemosine - ha detto la Virgili - ma il diritto di lavorare». Veltroni ha elogiato Lucci, un imprenditore di prima generazione che guida un'azienda con 158 dipendenti, di cui 122 diplomati e laureati, con un'età media di 33 anni, attiva soprattutto nei mercati esteri. «Il suo - ha detto il segretario del Pd - è un caso di scuola. Bisogna favorire la diffusione delle imprese, facendo distinzione però fra imprenditori e 'prenditori', cioé quelli che prendono i soldi e scappano, mentre gli altri rischiano in proprio. Sono questi ultimi gli imprenditori che noi abbiamo tutto l'interesse ad aiutare a fare impresa e a crescere». Per altro, secondo il leader del Pd, bisogna venire incontro a tutti,«ma con lo sguardo rivolto a coloro che hanno di meno» cioé ai lavoratori. Veltroni ha ricordato due circostanze: «I salari sono fermi dal 2000 e l'inflazione è a livelli mai raggiunti». Ma per i lavoratori serve anche "un sistema di regole comuni a livello internazionale", affinché ci sia "una soglia di diritti quasi uguale" per tutti.

«Prodi ha fatto un miracolo nella conduzione della sua maggioranza». «Prodi - ha dichiarato Veltroni - ha avuto ministri che un giorno sì e uno no minacciavano le dimissioni, ministri che sono scesi in piazza contro il pacchetto welfare approvato da 5 milioni di lavoratori. In un paese civile - ha detto ancora - questo non succede e non succederà se vinceremo le elezioni».