Le Marche a confronto per centrare Kyoto

Le Marche a confronto per centrare Kyoto

Amagliani: «A tre anni dal PEAR, si è assistito al fiorire di numerose iniziative in campo energetico»

di Kyoto. Le esperienze riportate sono riconducibili alle tre grandi strategie del risparmio energetico, dell’efficienza e dello sviluppo delle fonti rinnovabili, esattamente i tre pilastri del PEAR». Così l’assessore regionale all’Ambiente, Marco Amagliani intervenendo al convegno nazionale “Le Regioni e gli Enti locali verso Kyoto” tenutosi a Roma presso il Campidoglio lo scorso 7 febbraio. Il convegno, organizzato dal Kyoto club in occasione del terzo anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto, ha permesso di fare il punto sul rapporto Stato-Regioni ed Enti locali nel raggiungimento degli obiettivi del Protocollo. E la Regione Marche è stata invitata proprio per aver assunto l’impegno per la riduzione delle emissioni dei gas climalteranti ed evitare i costi conseguenti al mancato raggiungimento degli obiettivi di Kyoto. «L’invito al convegno – ha commentato Amagliani - è stata un’occasione importante per confrontare le politiche energetico-ambientali regionali nel perseguimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti. Gli obiettivi di Kyoto sono vincolanti per gli Stati. Dal 2008 inizia la verifica.  A fronte di un obiettivo di riduzione del 6,5%, l’Italia ha incrementato le sue emissioni del 12%. Per centrare l’obiettivo dovrà quindi ridurre del 19% le sue emissioni». Come ha anche evidenziato il Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, ciò significa che al momento attuale l’Italia sta accumulando un debito di circa 5 milioni di euro al giorno,  che si ripercuoterà sulle tasche degli italiani. Le Regioni non possono esimersi dagli impegni di Kyoto perché in prospettiva saranno chiamate a pagare e a rispondere della loro eventuale inattività.  «Fin dall’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto (16 febbraio 2005)- ricorda  Amagliani - la Regione Marche ha avviato una politica incisiva e specifica. A tre anni dall’approvazione del PEAR,  si è assistito al fiorire di numerose iniziative in campo energetico che hanno consentito di finanziare impianti e progetti di impianti (di cogenerazione e/o alimentati da fonti rinnovabili) per una riduzione delle emissioni pari a 976.036 tonnellate di CO2 equivalenti all’anno, corrispondente a circa il 27,89% della riduzione di emissioni di gas climalteranti prevista dal PEAR. Ciò dimostra la percorribilità delle scelte effettuate - conclude l’assessore  - e testimonia la risposta significativa del territorio e dell’economia regionale alle indicazioni del PEAR, a testimonianza che la nuova strategia energetica, oltre a dare risposte alla lotta ai cambiamenti climatici, rappresenta anche una leva per la competitività del “Sistema Marche”».